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Casal di Principe (Ce) – “Sono un’insegnante di scuola primaria, quest’anno sono in una terza con bimbi di 8 anni, la stessa età della bambina. Al solo pensiero che un mio alunno possa rimanere senza cibo mi sale una rabbia e uno sgomento indescrivibile. Sono una terrona, casertana, buonista e gliela pago io la retta“.

E’ questo il commento affidato alla propria pagina facebook da parte di una maestra di Casal di Principe che non è rimasta insensibile davanti alla storia di una piccola alunna del nord, precisamente di Minerbe, in provincia di Verona, i cui genitori non potevano permettersi la retta per pagare la mensa. Una storia che ha suscitato indignazione, ma ancora di più, lo sdegno è aumentato quando alla stessa bimba di otto anni, per pranzo, è stata presentata una scatoletta di tonno e un pacchetto di salatini. Una vera e propria emarginazione da parte dei gestori della mensa scolastica e del comune veneto. E allora, venuta fuori la storia, è partita una vera e propria gara di solidarietà con tanti insegnanti, molti del sud, che hanno chiesto informazioni su come dare una mano alla famiglia della bambina, pagando la retta della mensa.

Una lezione di civiltà a chi ha sempre pensato di poterle dare. La bella storia arriva dalla tanto vituperata Casal di Principe dove ci saranno anche tanti problemi, ma dove l’umanità, la sensibilità e la voglia di non far sentire ultimi gli ultimi è ben viva nella coscienza delle gente.