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Caserta – Zucchero di origine serba e slovena importato illecitamente in Italia e venduto in nero ad imprenditori vitinicoli per adulterare i propri prodotti. Lo ha scoperto l’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord e realizzata dalla Guardia di Finanza di Caserta in collaborazione con gli ispettori dell’ICQRF (Ispettorato Centrale della tutela della Qualità e della Repressione Frodi dei prodotti agroalimentari) del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, che ha portato quattro persone ai domiciliari; per altri cinque indagati il gip di Napoli Nord ha disposto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

Le Fiamme Gialle hanno inoltre posto sotto sequestro beni immobili, rapporti finanziari e partecipazioni societarie riconducibili agli indagati per 12 milioni di euro. In totale sono 36 le persone indagate, a vario titolo, per i reati di associazione per delinquere, frode nell’esercizio del commercio, vendita di sostanze alimentari non genuine come genuine, falsità in registri e notificazioni, dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni inesistenti, omessa dichiarazione fiscale, emissione di fatture per operazioni inesistenti ed autoriciclaggio. L’associazione a delinquere, è emerso, faceva capo ad una società di commercializzazione di zucchero che aveva sede formale a Sant’Antimo, nel Napoletano, e sede operativa a  Carinaro, nel Casertano, ma aveva poi ramificazioni presso aziende vinicole di tutta Italia, in particolare Puglia, Sicilia e Veneto.