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La tariffa Tari registrerà un aumento del 13 per cento per le utenze domestiche e del 22,5 per cento in media per tutte le categorie di utenze non domestiche.
E’ quanto si legge nella relazione dell’assessore al Bilancio del Comune di Napoli, Pier Paolo Baretta, in merito all’incremento della tariffa, oggi oggetto di discussione in Consiglio comunale. La relazione evidenzia tuttavia che per il 97 per cento delle utenze domestiche l’aggravio si attesterà al 10,6 per cento.
Baretta ha sottolineato che “le nuove tariffe comprendono l’aumento dei costi del servizio calcolati nel 2023, rispetto a quello del 2019 ultimo anno di determinazione delle tariffe, e pertanto nel valutare la misura dell’incremento va tenuto conto di questa anomalia che se oggi produce un aggravio dei costi per i contribuenti ha anche prodotto un risparmio nel triennio scorso”. L’esponente della Giunta Manfredi ha evidenziato che “l’incremento della tariffa per le utenze domestiche è ridimensionato rispetto ai timori emersi nei giorni scorsi” ed ha posto l’accento sulla consapevolezza dell’amministrazione “che l’incremento grava tutto insieme sui contribuenti motivo per cui riteniamo necessario e giusto adottare politiche di attenuazione dell’impatto sui cittadini attraverso una maggiore rateizzazione rispetto a quella normalmente adottata, modificando il regolamento di gestione della Tari”.
In quest’ottica, Baretta ha spiegato che nel bilancio di previsione, che la Giunta ha approvato nei giorni scorsi e che andrà in aula nelle prossime settimane, è stato istituito un fondo di 6,5 milioni di euro da destinare all’erogazione di un contributo economico forfettario “finalizzato a compensare parzialmente le famiglie delle maggiori spese energetiche”.
L’erogazione del bonus energetico sarà effettuata utilizzando gli elenchi Tari e avverrà in concomitanza del saldo Tari.
Tariffa Tari che nelle intenzioni e negli obiettivi dell’amministrazione non aumenterà ulteriormente nel 2024 e dal 2025 potrà gradualmente diminuire adottando provvedimenti quali: il recupero dell’evasione, l’iscrizione automatica e anticipata al servizio Tari in caso di nuova residenza o trasferimento; incremento della differenziata il cui obiettivo è il 41 per cento nel 2023 e il 60 per cento nel 2025; la realizzazione di impianti di smaltimento.