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Di Marina Cappitti

E’ proprio il caso di dire che fa acqua da tutte le parti. Caos all’Abc la partecipata del Comune di Napoli per la gestione dell’acqua. Selezioni anomale: tutto annullato. Sono cominciate ad arrivare stamattina le mail ai candidati che avevano partecipato alle prove selettive nei primi di dicembre per l’assunzione di personale diversamente abile.

“Le comunichiamo l’annullamento in autotutela dei risultati dei test preselettivi” scrive nella mail il funzionare Abc Napoli responsabile del procedimento, Francesco Fusco avvisando che saranno fornite a breve informazioni per partecipare al nuovo test. Tutto da rifare. Un papocchio che ora potrebbe costare caro all’azienda guidata da Sergio D’Angelo non solo in termini di ricorsi, ma anche di possibili sanzioni.

Sicuramente la partecipata tenterà a sua volta di rivalersi sulla società esterna a cui era stata affidata la prima fase della procedura (esame dei requisiti e preselezione). Senza contare i disagi per tutti i candidati. In tutto si erano presentati in 360, in 60 erano passati alla seconda fase, quella dei colloqui, ovviamente ira tutti annullati. Errori procedurali, inadempienze, anomalie. I test non erano anonimi, su alcune schede sarebbero state riscontrate delle correzioni e le batterie di test avrebbero seguito criteri diversi di valutazione. 

“Un totale fallimento che apre uno scenario preoccupante su più fronti, perché si potrebbe ora anche andare incontro a sanzioni. Infatti per obbligo di legge entro una certa data bisogna avere un numero di diversamente abili dipendenti ed ora si corre il rischio di non rispettare nemmeno quei parametri” commenta il consigliere comunale Pd, Diego Venanzoni che insieme ad altri colleghi in seguito ad alcune segnalazioni aveva chiesto chiarimenti all’azienda idrica in Commissione Trasparenza del Consiglio comunale di Napoli. Solo allora il bubbone era cominciato a venire fuori.