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Napoli – Era il 15 febbraio 1898 quando nasceva Antonio Stefano Vincenzo Clemente, colui che oggi ricordiamo come Antonio De Curtis, in arte Totò. 

Non tutti sanno che una delle più grandi maschere della commedia dell’arte deve i suoi numerosi titoli nobiliari al marchese Francesco Maria Gagliardi Focas di Tertiveri, che lo adottò nel 1933. Da questi Totò avrebbe ereditato appunto il titolo di marchese, insieme a molti altri di conseguenza. 

Accostato a comici di calibro internazionale quali Buster Keaton e Charlie Chaplin, Antonio De Curtis (il cui nome completo è “Antonio Griffo Focas Flavio Angelo Ducas Comneno Porfirogenito Gagliardi de Curtis di Bisanzio“) fu anche protagonista di ruoli drammatici, tratto che lo ha reso uno dei maggior interpreti della storia sia di cinema che di teatro. 

La carriera di De Curtis è durata più di 50 anni, tra film (poco meno di un centinaio di pellicole), teatro (più di 50 spettacoli) e tv (dove ha interpretato nove telefilm, oltre a varie pubblicità). Numerosi i suoi record d’incassi, a fare da contrasto all’atteggiamento dei critici cinematografici dell’epoca. La sua arte fu rivalutata da molti solo a seguito della sua morte, avvenuta per infarto il 15 aprile del 1967. Ad oggi è considerato in assoluto il comico italiano più popolare di sempre.

La recitazione però non è stato l’unico campo d’azione del Principe della risata. Negli anni infatti, si è distinto anche per l’attività di poeta, drammaturgo, compositore e cantante.