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Napoli – Un uomo disabile di 55anni, ha denunciato un disservizio gravissimo a bordo di un autobus della linea Anm. L’utente è stato costretto a legare la sua sedia a rotelle alle sbarre dell’autobus, con delle funi, per evitare di essere sballottato durante il tragitto. L’uomo tutti i giorni prende i mezzi per raggiungere i parenti dal centro a Fuorigrotta, ed ogni volta è costretto a trovare soluzioni alternative per la sua sicurezza, dato che solo 60 mezzi su 250 sono dotati di cinture di sicurezza. Da lì subito l’appello alle istituzioni e ai sindacati, affinché si possa risolvere la situazione al più presto. La foto di denuncia è stata scattata a bordo della linea 151 nei pressi della Stazione Centrale di Napoli ed è stata diffusa da Marco Sansone, sindacalista del coordinamento regionale dell’Usb.

La foto del disabile legato è stata realizzata nei pressi di piazza Garibaldi a bordo di un mezzo dell’Anm – dice Marco Sansone – purtroppo è stato costretto a ricorrere a questo stratagemma perché le cinture per assicurare i disabili sono assenti a bordo di quasi tutti gli autobus della flotta. Solo gli ultimi mezzi acquistati, circa 60, sono dotati di tali dispositivi. Il resto, a partire da quelli entrati in servizio sette-otto anni fa, ne sono sprovvisti. Alcuni, parlo degli autobus più vecchi, non sono predisposti. Quelli più recenti, invece, sono predisposti ma non vengono manutenuti e hanno le cinture rotte o mancanti. Quindi stiamo parlando di circa 190 mezzi che non offrono la possibilità ai disabili di viaggiare in maniera sicura. Al di là di tale problema c’è da tenere conto che i disabili sono costretti, così come gli altri cittadini, a combattere con l’inciviltà di chi parcheggia in prossimità o in corrispondenza delle fermate. La legge ci imporrebbe di fermare a 40 centimetri dal marciapiedi, nella realtà siamo costretti a fermare a due o addirittura tre metri. Se volessimo rispettare la norma del codice della strada saremmo praticamente costretti a tornare al capolinea senza fare neanche una fermata”.