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Medici, infermieri e personale degli ospedali di Napoli sono infuriati: hanno ricevuto le mitologiche mascherine, ma si tratta di una semplice “pezza” con due fori per le orecchie. Altro che protezione: queste mascherine, stano alle foto che iniziano a circolare sui social, sono esattamente le stesse che la Protezione civile tentò di distribuire agli ospedali della Lombardia, ricevendo un rifiuto sdegnato:  La Protezione Civile”, protestò pochi giorni fa l’assessore lombardo al Bilancio, Davide Caparini “invia queste mascherine alla Regione Lombardia da destinare ai medici e paramedici impegnati nella guerra al coronavirus. Il peggior materiale possibile, non nello standard previsto nei casi di pandemia. In ritardo di settimane e per di più non a norma e intanto le persone si ammalano e muoiono! Borrelli vergogna”, aggiunse Caparini, “dimissioni subito! Il personale sanitario in Lombardia costituisce il 12% dei contagiati da coronavirus e il governo lo <protegge> con gli stracci per la polvere! Questo tipo di mascherina non è un presidio ospedaliero, non ha certificazioni”. La Lombardia non ha distribuito neglio ospedali queste mascherine, ma le ha destinate a usi diversi.

Anche il segretario regionale del Lazio dell’Anaao, il sindacato più rappresentativo dei medici ospedalieri, Guido Coen Tirelli, si è schierato contro queste mascherine: “Negli ospedali di Roma e del resto del Lazio”, ha denunciato, “sono state consegnate mascherine inaffidabili, del tipo di quelle criticate e scartate dai vertici della Regione Lombardia. Domattina (oggi, ndr) presenterò un esposto in Procura contro la Regione Lazio. Sono arrivate dai miei iscritti grosse preoccupazioni perché hanno cominciato a dare queste mascherine che sono dei cencetti di tessuto non tessuto. Noi siamo in prima linea ad assistere pazienti potenzialmente infetti o infetti senza protezione. E’ importantissimo che qualcuno prenda della decisioni per cambiare la situazione perchè non è possibile”, ha aggiunto Coen Tirelli, “che noi che siamo in prima linea per proteggere la popolazione dagli infetti, non veniamo neanche protetti Questa è una violenza nei nostri confronti. Sono tre giorni che cerco di parlare con le autorità ma nessuno mi ha risposto. In questa mascherina non c’è nessun codice di sicurezza, è un pezzo di tessuto senza le caratteristiche di una mascherina. La Protezione civile può dire quello che vuole questa non è una mascherina certificata”.

Ora tocca alla Campania: l’auspicio è che anche la nostra Regione sappia farsi sentire. La sicurezza di chi opera in prima linea negli ospedali deve essere la priorità assoluta.