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Napoli – Sono ancora in corso di svolgimento da questa mattina, presso la Questura di Napoli, gli interrogatori di 4 dei 5 ragazzi di Napoli che durante gli scontri prima della partita con l’Inter del 26 dicembre scorso, avrebbero investito Daniele Belardinelli con la loro auto, una Volvo V40. Gli interrogatori sono condotti dagli investigatori della Questura di Milano, arrivati in Campania appositamente per sentire i ragazzi, ritenuti persone informate dei fatti e tutti iscritti nel registro degli indagati con l’ipotesi di reato di omicidio volontario.

L’inchiesta ha già portato all’arresto del capo ultrà dell’Inter, Marco Piovella. Due, invece, i tifosi napoletani iscritti nel registro degli indagati. Il primo, forse alla guida della Volvo che poi è stata sequestrata, per omicidio volontario, anche per permettere accertamenti tecnici irripetibili. Il secondo è il protagonista dell’audio su Whatsapp dove raccontava degli scontri con gli ultrà nerazzurri ed è stato indagato per concorso in rissa. Proprio quest’ultimo si è presentato spontaneamente in Questura a Napoli insieme al suo avvocato Emilio Coppola, raccontando di non aver preso parte agli scontri ma di aver raccontato quanto ascoltato da altri. Il giovane ha anche messo a disposizione degli investigatori la sua auto, dalla quale non sono emersi segni di investimento.

Nel frattempo sono stati concessi i domiciliari a Luca Da Ros, 21 anni, il tifoso dell’Inter arrestato. Lo ha deciso il gip Guido Salvini dopo il lungo interrogatorio di ieri davanti ai pm. A chiedere la scarcerazione era stato l’avvocato Alberto Tucci.