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Napoli – Alla riunione della commissione Bilancio, presieduta da Manuela Mirra, dedicata all’approfondimento delle attività della Napoli Holding, soprattutto in relazione alle prospettive della creazione della Napoli Riscossioni, insieme all’assessore al Bilancio Panini e al dirigente del servizio Partecipazioni comunali Dentale, ha partecipato l’amministratore unico della Napoli Holding Amedeo Manzo.

Come ha precisato in apertura la presidente Mirra, la riunione, richiesta dal consigliere Lebro (La Città) è stata convocata per un focus sulle attività svolte dalla Napoli Holding, che ha avuto un ruolo determinante nella soluzione della crisi dell’Anm, e per esaminare lo stato dell’arte sulla creazione della Napoli Riscossioni, progetto cruciale in considerazione della centralità che la riscossione nella situazione finanziaria del Comune.

L’amministratore unico di Napoli Holding Amedeo Manzo, prima di esporre le attività svolte a capo della Napoli Holding, ha in premessa illustrato il proprio profilo professionale, facendo riferimento all’attività di commercialista, componente di numerose società di revisione, docente universitario, esperto di finanza e presidente del consiglio di amministrazione di una banca, nonché presidente di numerosi consigli di amministrazione e collegi sindacali di varie società. Sottolineando che la gestione di una Holding richiede soprattutto una competenza in materia finanziaria, ha a questa ricondotto la nomina che il Sindaco gli ha conferito nel luglio del 2017, una scelta di profilo squisitamente tecnico. In un anno e mezzo di attività, ha continuato, il lavoro si è concentrato sulla modifica degli statuti delle partecipate, in particolare la stessa Napoli Holding, Anm, Asìa e Napoli Servizi per creare le condizioni normative che consentissero lo sviluppo della Holding e sull’attività connessa alla messa in sicurezza dell’unica partecipata al momento compresa nella Holding, l’Azienda Napoletana Mobilità. L’approvazione del concordato preventivo in continuità da parte del tribunale, avvenuta a dicembre del 2018, dopo che erano stati approvati i due bilanci dell’Anm relativi al 2016 e al 2017, costituisce il principale risultato di questa attività, un risultato che va considerato nella sua complessità perché connesso non solo al piano di pagamento dei creditori ma anche all’azione di efficientamento dell’azienda, avvenuto senza che si perdessero posti di lavoro, e coinvolgendo le diverse società di revisione impegnate nella redazione del piano concordatario. L’Anm, in conclusione, era un’azienda che nel 2016 perdeva 5 milioni al mese, con un risultato negativo nel 2016 di 56 milioni, ha chiuso il 2018 con un utile di bilancio, reso possibile dall’impegno mantenuto dal Comune a mantenere il flusso dei finanziamenti, dall’aumento dei ricavi diretti dalle locazioni degli spazi di proprietà (passati da circa 400mila euro fino al 2017 agli attuali 3 milioni), dalla lotta all’evasione che, grazie ad una nuova organizzazione, ha consentito di incassare oltre 1 milione in più.

Quanto all’attività connessa alle altre partecipate, ha spiegato, anche in risposta alle domande e alle valutazioni espresse dai consiglieri nel corso del dibattito, l’amministratore della Holding ha ricordato l’attività connessa all’ottimizzazione, con la creazione di una short list, delle spese legali e, soprattutto, la semplificazione del rapporto con le banche, molto difficile quando sono le singole partecipate, a ricorrere a linee di finanziamento bancario. Per il futuro, altri servizi possono essere unificati, dall’area acquisti alla contabilità, per superare duplicazioni e consentire l’efficientamento dell’insieme delle partecipate. Nel 2019, dopo l’ammissione al concordato di Anm, è iniziata l’attività connessa alla creazione di Napoli Riscossioni: innanzitutto le attività necessarie per arrivare ad una mappatura dei contribuenti, impossibile senza la creazione e l’interconnessione tra le banche dati, attività altamente specialistica per la quale sarà necessario ricorrere a risorse esterne, poi l’analisi con i servizi dei Tributi, l’area nella quale si registra la maggiore evasione, l’analisi con Equitalia delle criticità riscontrate nella riscossione, la ricerca di uno staff dedicato (finora, ha spiegato Manzo, oltre 100 curriculum sono pervenuti, ma è rimasta in alcuni casi inevasa la richiesta avanzata alle partecipate).

I consiglieri che sono intervenuti hanno sottolineato: Lebro (La Città) la crucialità del tema della riscossione, che rappresenta il vero dramma per l’amministrazione, fin dall’inizio; anche per rispondere alle preoccupazioni derivanti dalla legislazione nazionale sulle partecipate, il Consiglio aveva espresso l’indirizzo di affidare la riscossione alla Napoli Servizi, che non è ancora nella Holding e che quindi non può assumere neanche i servizi, come custodia e pulizia, che l’Anm mette a gara; sulla riscossione l’amministrazione ha deciso diversamente, per cui non resta che da chiedere alla Holding quali sono i tempi per l’avvio di Napoli Riscossione e, all’amministrazione, perché si è deciso di affidare per un anno all’Agenzia delle Entrate la riscossione; Brambilla (Mov. 5 Stelle) che non è stata mai realizzata la mission iniziale della Holding né dal punto di vista dell’unificazione delle quote azionarie delle partecipate né da quello di farla diventare la mente pensante della mobilità cittadina, e ciò nella più completa confusione delle deleghe e delle responsabilità su mobilità e trasporti; Coppeto (Sinistra Napoli in Comune a Sinistra) la necessità di riprendere e accelerare il percorso di fare della Holding la società capace di ottimizzare le risorse in campo sia dal punto di vista finanziario che da quello dell’efficienza e dell’eliminazione degli sprechi, a partire dalla duplicazione delle competenze, senza dimenticare che la creazione di Napoli Riscossioni rispondeva anche all’esigenza di superare il sistema Equitalia e dar vita a un fisco amico del contribuente; Andreozzi (Dema) l’urgenza di ritornare alla mission iniziale di Napoli Holding, quella di garantire una unica regia per le partecipate comunali che ora, ad esempio Asìa e Napoli Servizi, si trovano in forte difficoltà per garantire i servizi in carenza di personale e risorse; inoltre, restano insolute le questioni relative agli sprechi di Anm che, a differenza delle altre partecipate, non ha applicato l’indirizzo del Consiglio sui tagli dei superminimi, né ha previsto la riduzione degli stipendi dei dirigenti, dovuta per legge quando i bilanci non sono approvati; restano infine da chiarire, anche richiedendo l’intervento dell’autorità giudiziaria, le specifiche responsabilità connesse all’affidamento all’esterno della manutenzione dei mezzi Anm per ben 7 milioni; Palmieri (Napoli Popolare) la contraddizione tra gli annunci dell’amministrazione sull’imminente creazione di Napoli Riscossioni e la realtà dei fatti che mostra il continuo ricorso alle anticipazioni di cassa senza mettere a sistema uno strumento che consenta al Comune di incassare più del 50% dei tributi perché l’incapacità di riscossione rappresenta il vero punto debole dell’amministrazione.

Nel merito di due delle questioni poste, il dirigente del servizio Partecipate Dentale ha spiegato che, da statuto, Napoli Servizi può svolgere attività per altre partecipate, ma che, nel caso specifico delle pulizie, interpellata, la società in house ha fatto presente che tutta la propria forza lavoro è allocata sulla commessa del Comune. Sui tagli dei superminimi e sugli stipendi dei dirigenti di Anm, il controllo analogo è di competenza del Comune che è intervenuto con la partecipata conseguendo, quanto ai dirigenti, la riduzione in quasi tutti i casi tramite patti individuali, efficaci per evitare contenziosi, mentre un ulteriore approfondimento va fatto sui superminimi dato l’alto rischio di contenziosi che si potrebbero generare, come sottolineato dai pareri legali nel frattempo intervenuti.

Nelle conclusioni, l’assessore Panini ha voluto ricordare che, una volta approvato il piano concordatario di Anm, dovrà continuare l’attenzione sulla realizzazione del piano industriale della stessa azienda che riceve dal Comune molto di più di quanto altre grandi città ricevono pur essendo, queste ultime, destinatarie di una quota molto più ingente di finanziamenti del piano nazionale dei trasporti. Nel Documento Unico di Programmazione, che è la base per il Bilancio di previsione del Comune, ci saranno le procedure per realizzare l’unificazione nella Holding delle partecipate. Quanto alla riscossione, per maggio ci sarà il piano industriale della Napoli Riscossione, e ciò anche grazie all’attività messa in campo in questi mesi, nonostante le difficoltà, con l’invio degli avvisi di pagamento ai contribuenti.