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Il boom di infortunati nel Napoli? Non sparate sul preparatore Rongoni. “Il problema principale, semmai, è il cambio di allenatore” avverte il professor Nicola Agosti, già preparatore atletico di Avellino, Casertana, Cavese e Paganese. Da oltre vent’anni impegnato nello sport di alto livello, Agosti è anche un riatletizzatore, considerato specialista nel recupero degli infortunati. Oggi lavora in tandem con l’ortopedico Dario Di Filippo, per la riabilitazione di sportivi reduci da incidenti. “Quanto sta accadendo nel Napoli – spiega il prof – riguarda piccole problematiche che magari ci sono state anche l’anno scorso, però magari all’epoca nessuno ci aveva dato peso. Una contrattura capita sempre, soprattutto quando i carichi di lavoro sono elevati”.

Tutto ciò ha una origine. “Il cambio di allenatore – dice Agostidetermina un cambio di metodologia, e il preparatore atletico c’entra in maniera relativa. Ma non c’è da preoccuparsi, è assolutamente fisiologico. È solo un periodo di adattamento”. Il professore, piuttosto, invita alla fiducia nello staff sanitario del Napoli. A partire dal responsabile Raffaele Canonico e dal medico sociale Gennaro De Luca. “Professionisti – sottolinea Agostidi cui vanno soltanto tessute le lodi”. I tifosi, tuttavia, guardano anzitutto ai numeri. E le cifre – elaborate da esperti – parlano di un Napoli primatista degli infortuni in serie A (dati fino al 4 agosto). Nell’occhio del ciclone è finito proprio Paolo Rongoni, portato dal nuovo tecnico Garcia. Molti rimpiangono il predecessore Francesco Sinatti.

Il preparatore degli anni scorsi è circondato da un alone mitico, per la bassa percentuale di problemi muscolari in rosa. Sinatti, come noto, si è dimesso poco dopo il raduno di inizio stagione. Ma sulla catena di noie muscolari, tra i calciatori azzurri, il prof Agosti chiarisce come Rongoni c’entrerebbe poco. “Quando cambia un allenatore – afferma – per i calciatori cambiano anche i movimenti che si fanno, le abitudini che erano consolidate, gli allenamenti. Faccio solo un esempio: anche allenarsi sui tiri da fuori, dopo un lavoro di forza, può causare più infortuni, perché i muscoli sono un po’ più sensibili al carico. Però magari così si segneranno più gol da fuori. Ogni allenatore ha i suoi metodi”.

Insomma, “non dipende strettamente dal preparatore”. Peraltro, si tratta di dinamiche ordinarie. “Anche quando avviene un cambio in panchina a stagione iniziata – aggiunge Agosti -, con un nuovo allenatore ci saranno infortuni”. In poche parole, nonostante l’ansia della tifoseria, non ci sarebbe una situazione eccezionale. “Statisticamente gli infortuni sono sempre gli stessi, e sempre negli stessi posti – enuncia il prof -. In una squadra di calcio ogni anno ci sono tra 50 e 54-55 infortuni di varia natura. Il 70% è di natura muscolare, il 30% di natura traumatica. Di quel 70% di infortuni muscolari, almeno il 90% riguarda o bicipite femorale o polpaccio”. Detto questo, per la nuova gestione del Napoli non si annunciano tempi facili. “Inevitabilmente su Garcia e Rongoni – osserva Agostialeggerà il fantasma dello scudetto, vinto da Spalletti e Sinatti. Ma ricordo che è l’insieme di tutto il lavoro che ha portato al risultato. In una squadra di calcio, per funzionare le cose, devono funzionare tutte le componenti, non solo l’allenatore o il preparatore o il medico”. Il consiglio a tutti, nel bene o nel male, è di non personalizzare troppo le fortune di un club.