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di Marina Cappitti

Napoli – Bruciati oltre 90 milioni di euro. A tanto ammonta il danno erariale procurato dalla cattiva gestione della pubblica amministrazione in Campania. Ben 400 amministratori e funzionari pubblici responsabili (108 inviti a dedurre), circa 5mila denunce sul tavolo (4751 esposti aperti, 1283 procedimenti istruttori). E’ l’allarmante fotografia 2019 scattata dalla Procura regionale della Corte dei Conti della Campania. Fondamentale il ruolo della stampa. “Molte notizie sui danni erariali provocati – afferma il procuratore regionale della Corte dei Conti, Antonio Ciaramella a 24 ore dall’inaugurazione dell’anno giudiziario della magistratura contabile che si terrà domani a Palazzo Salerno – ci sono venute da fonti giornalistiche”.

I CASI – Tantissimi i casi di mala gestione dei soldi pubblici. Nella maggior parte – il vero zoccolo duro – si tratta di nomine e incarichi politici. Consulenze affidate ad esterni, pur in presenza di personale interno. Non solo uno spreco di risorse. “Non sfugge – spiega il sostituto procuratore regionale, Davide Vitaleche se un incarico è affidato con un metodo non meritocratico, ma politico è più probabile che si  debba rispondere a qualcuno, con scelte quindi dettate da fini altrettanto politici”. La mala gestione attraversa tutta la Campania si va dal danno erariale di circa 38 milioni di euro al Comune di Napoli per il mancato introito dei canoni relativi alle luci votive nei cimiteri. Al danno di 7 milioni di euro procurato dall’Asam, l’azienda speciale dei servizi idrici, istituita dal Comune di Castellammare di Stabia. Una società fantasma – perché tutte le sue attività erano state trasferite alla Gori – mai liquidata. Un’azienda bubbone che senza più alcuna ragione di esistere ha continuato a restare in vita ed accumulare perdite per sei anni. Tasto dolente la sanità. Solo l’Asl Napoli 3 affidando a soggetti privi dei requisiti di legge l’erogazione dei servizi sanitari domiciliari ha procurato alla Regione Campania un danno di circa 23 milioni di euro. Ma anche il patrimonio immobiliare pubblico spesso ‘svenduto’ con fitti irrisori. Come la concessione di immobili in affitto da parte del Comune di Napoli ad un prezzo palesemente inferiore ai valori di mercato con un danno di 1 milione di euro. Nel mirino della magistratura contabile sindaci, consiglieri, dirigenti, funzionari, rei di aver sprecato milioni e milioni di euro, danneggiando le casse pubbliche e i cittadini. 

RECUPERATI 5 MILIONI – L’esecuzione delle sentenze di condanna ha portato nel 2019 al rientro di 5 milioni d 140mila euro. Con una percentuale di condanne di circa il 60% rispetto alle citazioni. Enorme la mole di lavoro – con la preziosa collaborazione delle forze dell’ordine, in particolare la Guardia di Finanza –, soprattutto se si considera che la Procura regionale della Corte dei Conti della Campania ad oggi ha una squadra che conta appena 6 magistrati. Compreso il procuratore.