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Napoli – “Quanto è accaduto è l’ennesimo episodio di violenza ai danni di personale in divisa, bisogna rivedere il contratto di lavoro scaduto il 31 dicembre 2018“. E’ quanto si legge in una nota dell’associazione sindacale carabinieri Unarma a firma del segretario generale regionale Emilio Taiani e del segretario provinciale di Napoli Vincenzo Pio Follo dopo la brutale aggressione subita da un carabiniere libero dal servizio all’interno della Cumana a Napoli.

Protagonista un ragazzo di 21 anni, ripreso dal militare e dagli altri passeggeri perché non indossava la mascherina di protezione individuale all’interno del treno. Il carabiniere è stato aggredito riportando la frattura del setto nasale, punti di sutura a una mano dopo aver subito un morso e altre contusioni. Il giovane è stato condannato a 8 mesi con pena sospesa, quindi è attualmente libero.

Ancora una volta le forze dell’ordine diventano il bersaglio più appetibile per i facinorosi che intendono ribellarsi alle drastiche e sacrosante misure “anticovid” – prosegue la nota -. “Ricordiamo infatti neanche 15 giorni fa la guerriglia urbana avvenuta all’interno del capoluogo partenopeo quale forma brutale di portesta contro il coprifuoco voluto dal presidente della Regione Campania“.

Tali episodi – come dichiarato in precedenza dal ministro dell’Interno Luciana Lamorgese – “sono inaccettabili e da condannare con la massima fermezza. Ed è proprio al sig. Ministro dell’Interno e all’intero Governo che questa associazione sindacale si rivolge per rappresentare il disagio di una classe di lavoratori estenuata dai continui episodi di violenza e beffata da un contratto di lavoro scaduto il 31 dicembre 2018“.

Vi è l’urgenza – conclude Unarma – di avviare un vero confronto sul rinnovo contrattuale e di comprendere finalmente che il lavoratore che indossa una divisa, non può essere trattato alla stregua di chi non la indossa, non solo a causa della mansioni che svolge, ma anche e soprattutto perché, come abbiamo visto, il carabiniere svolge il suo lavoro anche fuori dal servizio e al costo di sacrificare la sua vita“.