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Sulle macerie lasciate dal fango a Casamicciola, davanti ad abitazioni sventrate, nel silenzio di morte l’ululato dei cani rimasti senza padrone somiglia al pianto di chi ha perso un amico. Si aggirano nella zona, come se cercassero qualcuno. Anche loro sono vittime della tragedia. Qualcuno dovrà pur occuparsi di loro, in queste ore in cui la priorità è la ricerca dei dispersi e la sistemazione degli sfollati. Il cane, spiegano gli esperti, ulula quando vede un amico allontanarsi. Del resto c’è una parte di questa vicenda che vede gli animali protagonisti. Lisa Mocciaro, l’illustratrice di libri per bambini rimasta ieri intrappolata nella sua abitazione al terzo piano e che ha ospitato alcuni dei residenti nei piani inferiori sommersi dal fango, racconta ricordando i momenti in cui sono stati avvertiti i primi boati, tremendi segnali premonitori della imminente catastrofe.

“Gli animali – spiega – erano agitati ma nessuno abbaiava tra i cani. Penso solo volessero trovare una via di fuga. Nei giorni precedenti, quando ci fu una tempesta di vento, i cani ululavano e i gatti miagolavano tantissimo. Il cinguettio degli uccelli era continuo. Invece, da mezzanotte alle tre, quando è iniziata l’altra notte la frana, è calato un silenzio irreale”.

foto di repertorio