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Il giro di vite sui centri sociali annunciato con grande clamore mediatico dal Ministro dell’Interno Matteo Salvini, non scalfirà Casapound e il suo palazzo di via Napoleone III a Roma. La comunicazione è giunta questa mattina tramite il MEF e il Ministro Tria che ha motivato tale decisione sul fatto che quel palazzo occupato abusivamente dai neofascisti: “non è a rischio crollo, né presenta particolari problemi sotto il profilo igienico e per questo non rientra tra le priorità sul fronte sgomberi“. Motivazione fatta pervenire  alla sindaca di Roma, Virginia Raggi, dopo la mozione approvata in Assemblea capitolina col voto favorevole del M5S.

Decisione che arriva giusto un giorno dopo la diffusione, da parte del Viminale, della mappa dei centri sociali attivi sul territorio italiano.

Secondo i dati diffusi dal Ministero, sono 165 i centri sociali autogestiti in Italia: 87 in posizione di legalità e 78 occupati abusivamente.

Uno stretto monitoraggio sui centri sociali è stato annunciato dal ministro dell’Interno Matteo Salvini nel giorno in cui sette persone, considerate anarco-insurrezionaliste, sono state arrestate a Trento con l’accusa di aver commesso numerosi attentati esplosivi tra il 2017 e il 2019.

Oggi, in protesta contro questa decisione, si terranno diversi presidi in tutta Italia per opporsi all’operato del Governo “fascioleghista” gialloverde. Manifestazioni anche in Campania e a Benevento dove, dalle ore 17, è stato organizzato un presidio dinanzi alla Prefettura.

Nel dettaglio, la mappa dei centri sociali autogestiti fornita dal Viminale mostra come la regione che ne ospita il maggior numero sia la Lombardia (33, dei quali 24 a Milano) davanti a Lazio (28, uno a Viterbo e tutti gli altri a Roma), Campania (15 con 7 a Napoli, cinque a Caserta, due a Salerno e uno a Benevento), Emilia Romagna (14 con 5 A Bologna), Piemonte (13, di cui 11 a Torino), Toscana (12, Firenze ne ospita 7), Marche (11 con 6 ad Ancona), Veneto (10 con 4 a Venezia). Gli altri sono distribuiti tra Liguria (8), Sicilia (7), Puglia (3), Friuli Venezia Giulia (2), Abruzzo (2), Umbria (2) Basilicata (2), Calabria (2) e Trentino Alto Adige (uno solo a Trento). Nessuno in Sardegna.

Sul fronte Casapound, invece, Il Mef ha ”svolto l’istruttoria e tutti gli adempimenti necessari a rientrare in possesso dell’immobile sito in Via Napoleone III, occupato da CasaPound”. A questo punto ”l’effettuazione dello sgombero dovrà essere valutato dal Prefetto di Roma, che non lo ritiene prioritario in forza dei criteri stabiliti ad hoc” precisano il Mef e l’Agenzia del demanio.