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La serata di ieri è finita al 93′ della sfida del Parco dei Principi tra Psg e Napoli. Impietriti, raggelati. Una magia di Angel Di Maria, sogno nemmeno tanto rincorso dal Napoli in estate. Rammarico, bicchiere mezzo pieno, ma l’altra metà vuota amareggia non poco. Per un punticino a Parigi avrebbero firmato in tanti, per come si erano messe le cose al diavolo il pareggio. Un eventuale successo avrebbe dato al Napoli tre match-point per passare il turno in un girone impossibile reso ancora più complesso dal mezzo passo falso all’esordio. 

Roba da non credere, da lasciare basiti come ciò che ieri è successo a Parigi dalla vigilia fino al triplice fischio finale. A cominciare dal presidente De Laurentiis, che prima ha riacceso i sogni da “torero” dei tifosi azzurri, spalancando le porte ad un ritorno del “matador” Cavani, poi al quotidiano “Le Parisien” l’ha messa un pò sulla supercazzola: “Stiamo distruggendo il calcio. Vedrai che tra otto anni, i bambini nati da poco non si cureranno del calcio. È colpa nostra, siamo dei vecchi idioti. Ci sono giochi noiosi! Le partite di calcio sono troppo lunghe, ti addormenti. Devi giocare due metà di 30 minuti, con una pausa di due o tre minuti al centro di ciascuno”. Roba da campionato giovanissimi per la Champions League, da chiarire se poi il costo dell’evento, biglietto dello stadio o pay-tv, verrebbe adeguato ai due terzi del costo…

Se Dela si lancia in argomentazioni alquanto cervellotiche, Kalidou Koulibaly lancia a proprio piacimento i suoi compagni di squadra. KK anche ieri è stato tra i migliori in campo, affrontare il tridente più forte del mondo non lo ha intimorito affatto. Al minuto 74 il senegalese in chiara e piena foga agonistica ha lanciato con una vistosa spinta il compagno di squadra Mario Rui all’attacco di Mbappè che si è ritrovato il portoghese a pochi passi vanificando l’azione d’attacco. Direbbero a Napoli “ha sciolt’ u can'” (“ha liberato il cane”).

E poi c’è l’angolo del cuore: il matador Cavani. Mai dimenticato dal pubblico partenopeo, nel cuore di tutto lo staff azzurro: prima la foto di gruppo con il medico sociale Alfonso De Nicola ed il suo staff medico, poi l’incontro-carrambata con lo storico magazziniere Tommaso Starace: il matador lo abbraccia e lo prende per le gote in segno di grande amicizia, l’area parigina apre il cuore di Starace che si lascia andare ad un baciamano che non va affatto frainteso. Nella città dell’amour tutto è concesso.