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Napoli – In audizione davanti alla Commissione parlamentare antimafia, il  prefetto di Napoli Marco Valentini, ha dichiarato che “non è vero che le famiglie storiche della camorra hanno fatto un passo indietro e che questo abbia determinato una guerra per bande sul territorio”.

“Gli atti particolarmente violenti che si ripetono di frequenza nell’area metropolitana di Napoli –  ha continuato il prefetto Valentini –  da una sovrapposizione organizzata di livelli criminali che vede a Napoli attivi i clan storici dei Mazzarella, dei Liccardo e dei Contini ed in provincia da clan come i Mallardo, i Moccia ed altri ancora. La mera gestione di piazze di spaccio viene affidata a piccole organizzazioni criminali, ma sempre subalterne ai clan storici. Questi ultimi continuano a gestire direttamente attività tradiuzionali come i giochi, la ristorazione, il settore turistico-alberghiero ed i rifiuti, mentre clan minori, ma sempre collegati a quelli storici possono gestire lo spaccio di droga, il racket, l’usura”.

“Nell’area metropolitana di Napoli – ha concluso il prefettooperano dei clan autonomi, ma si tratta sempre di una autonomia limitata e circoscritta ad ambiti concessi dai clan storici”.