- Pubblicità -
Tempo di lettura: 5 minuti

Napoli – Appena gli si fa la domanda diretta “Si ricandida a sindaco di Napoli?” prima aggrotta le sopracciglia, ripensando a quello che è accaduto alle Primarie Pd per le comunali del 2016. Poi dopo un po’, lasciando il passato alle spalle e guardando al futuro più che prossimo, Antonio Bassolino sfodera quel suo tipico sorriso sornione e risponde. “Io ci sono, sono pronto a dare una mano alla causa della nostra città, del Pd e della sinistra. Non è che decido io, penso di saper e poter dare una mano nelle forme possibili e giuste, non ho nulla da chiedere” dice collegato dal suo pc. Lanciando poi la sua idea-visione per la città che racchiude in quattro parole “Napoli città di dialogo”. Camicia azzurra, capelli foltissimi – “da capellone come non ero neanche da ragazzo” -, Bassolino è pronto a riprovarci, a scendere di nuovo in campo per Napoli e Palazzo San Giacomo. “Il Pd sia provinciale che nazionale per anni non mi ha chiesto nulla neppure di attaccare i manifesti, cosa che ho fatto e so fare molto bene” dice ancora con quello che non è solo un esempio, ma per chi lo conosce bene sa che è un messaggio chiaro e carico di significati al suo partito.

Sulla parete, alle sue spalle un quadro con Piazza del Plebiscito e la Montagna di sale, l’opera che tanto fece discutere quando era sindaco di Napoli. Un sogno, quello di indossare per la terza volta la fascia tricolore, che non ha mai smesso di accarezzare. E che quattro anni fa è finito nei veleni. “Ho sempre continuato a dare il mio contributo anche dopo aver subito una cosa del tutto ingiusta alle Primarie del 2016” spiega da casa, davanti allo schermo del suo computer. Ricorda quella competizione che lo vedeva contro la parlamentare Pd e soprattutto sua ex ‘allieva’, Valeria Valente. “Per i brogli ed il ricorso respinto allora abbiamo regalato – racconta marcando con forza quel verbo – di nuovo la città a Luigi de Magistris che se l’è ripresa senza dover neppure combattere. Ma il passato è dietro di noi, ora dobbiamo saper guardare avanti con grande spirito”. E avanti tra un anno ci sono le elezioni comunali. Una sfida che l’ex sindaco è pronto ad affrontare con la sua idea di città e con un campo largo di centrosinistra. “Serve una visione della città, un’idea civica per Napoli, che abbia dentro anche le grandi forze politiche, tutte quelle disponibili: questo deve essere l’impegno del Pd e di tutte le forze di sinistra”. Uniti, insomma, per una “visione della città” che Bassolino passa poi ad illustrare. “C’è il problema di un’idea di Napoli che in questi anni è stata molto chiusa in se stessa. Napoli credo debba essere città di dialogo non solo tra le istituzioni. Ma città di dialogo con il Paese, come ruolo europeo, mediterraneo”. Prende come esempio chiave Cosco, il maggior gruppo cinese di trasporto marittimo, prima nel porto di Napoli e poi andato via, in Grecia. “Una vicenda che mi ha molto colpito ed avvenuta nel totale silenzio della città. Napoli deve riprendersi il suo ruolo importante dal punto di vista delle infrastrutture, del trasporto,… lo stesso Polo di San Giovanni ci ha detto che ruolo può avere la città. Dobbiamo rilanciare con forza un’idea di Napoli”. Un’idea che l’ex due volte sindaco ed anche due volte Governatore della Campania, ha già chiarissima e che è pronto a trasformare in realtà con una sua ricandidatura al Comune. 

Nel frattempo, infine, traccia anche la sua analisi politica di questi mesi e da “fondatore del partito” – come sottolinea più volte – anche la strada che deve percorrere il Pd. “Abbiamo una grande sfida. Il Pd  ha fatto qualche passo in avanti dopo alcune botte enormi, come quella del 2018 che brucia ancora sulla nostra pelle. Ma ora c’è qualcosa che si muove” dice intravedendo un’occasione importante. “La Lega, che era cresciuta in modo esponenziale, ora incontra della difficoltà perché Salvini ha commesso errori come la crisi in pieno agosto, la candidatura in Emilia Romagna e soprattutto in questi mesi”. Quello che Bassolino chiama “un paradosso, una nemesi storica”. “La Lega e Salvini che hanno saputo utilizzare molto bene la paura dell’immigrazione, non hanno invece capito bene la paura degli italiani per il Coronavirus ed il bisogno di massima collaborazione tra istituzioni. Per questo ora la Lega sta scendendo ed il Pd ha ricominciato a risalire”. Per farcela il partito e le forze di sinistra dovranno saper intercettare la nuova povertà causata dall’emergenza Covid-19. “Quella di gente che è precipitata improvvisamente nella povertà, non abituata. Persone difficili da vedere perché si vergognano, quasi invisibili. E che si sommano alla povertà che già conosciamo e alla disoccupazione”. Un’emergenza che per Bassolino deve diventare il tema centrale. “Su questo dobbiamo misurarci e rilanciare una prospettiva per il Pd e per le forze della sinistra” dice l’ex sindaco che “passo dopo passo” è pronto a ritornare a piazza Municipio.