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Napoli – Questa mattina, una delle giornaliste più attente al mondo del Movimento 5 Stelle, Annalisa Cuzzocrea di Repubblica, ha dato la notizia secondo la quale Giuseppe Conte starebbe pensando di candidarsi come capolista a Napoli.

Per “scaldare i muscoli in vista delle elezioni politiche del 2023”. Ma soprattutto perchè il Movimento è in oggettiva difficoltà nel redigere le liste per le prossime elezioni amministrative. E rischia di avere risultati pessimi la sera del prossimo 4 ottobre.

Anche a Napoli, dove il Movimento si gioca l’osso del collo.

Nel capoluogo partenopeo, infatti, unico caso tra le grandi città chiamate al voto, i grillini si sono legati fin dal primo turno al Partito Democratico e al resto del centrosinistra, inaugurando la linea in base alla quale Conte è stato eletto nuovo capo politico.

La partita per Palazzo San Giacomo, quindi, è quella della vita per il nuovo Movimento. E’ una di quelle che non si può sbagliare. Per questo, per dare uno scossone e un rinnovato entusiasmo ai suoi, per di più contro un avversario – Catello Maresca – che critica apertamente il Reddito di Cittadinanza, Conte starebbe pensando di scendere in campo direttamente.

Sta di fatto che dal quartier generale napoletano del Movimento, questa mossa dell’ex premier è smentita. Conte sarà molto presente nella campagna elettorale napoletana affianco al suo ex ministro Gaetano Manfredi, che ora ritrova come candidato sindaco. Ma i napoletani – sostengono da quelle parti – non potranno votare direttamente l’Avvocato del Popolo come consigliere comunale.

Piuttosto: per la lista dei candidati, i grillini continuano a lavorare a testa bassa. Sulla piattaforma che hanno aperto per i curriculum degli aspiranti candidati in consiglio comunale e nelle 10 Municipalità, napoli5stelle.it, sono arrivati circa 350 profili

I parlamentari Alessandro Amitrano e Gilda Sportiello, assieme alla capogruppo in consiglio regionale Valeria Ciarambino, li stanno ancora vagliando. Non senza qualche ritardo dovuto all’addio alla piattaforma Rousseau che si occupava di bollinare e selezionare tutte le candidature. E non senza qualche polemica interna scatenata dal fatto che più di un ex assessore e consigliere legato a De Magistris abbia pensato (e lo faccia tuttora) di candidarsi sotto l’insegna del Movimento. Tant’è che il senatore pentastellato Vincenzo Presutto si è già sentito di avvisare i naviganti: “Il Movimento non diventi la lavatrice di De Magistris”.