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Napoli – Cinque anni senza giustizia per i genitori di Salvatore Giordano, il ragazzino di 13 anni di Marano morto nel luglio del 2014 dopo essere stato colpito da un cornicione staccatosi dalla Galleria Umberto I. 

Uno scaricabarile di responsabilità, tra Comune di Napoli e privati, che rischia di mandare tutto  in prescrizione.  “Nostro figlio è stato lapidato, quando siamo arrivati in ospedale ci hanno detto che era in coma”, raccontano i genitori in un servizio de “Le Iene”.

“HA PENSATO AGLI AMICI” – Mentre si specchiava al cellulare, Salvatore si è accorto che si stavano staccando dei calcinacci: “Ha spinto un suo amico e ha fatto scudo all’altro. A loro ha salvato la vita”, dice la mamma. “Un istante dopo si è staccato il rosone che lo ha colpito alla testa e al torace. Dopo 3 giorni è morto in ospedale”.

MESI DI SEGNALAZIONI – Nelle settimane precedenti al crollo, erano state diverse le segnalazioni anche del consigliere Vincenzo Moretto. “Nei mesi precedenti c’erano state delle segnalazioni per cadute di calcinacci”, dice il papà di Salvatore. A cui erano seguite anche delle interrogazioni da parte della politica perché nella galleria Umberto I ci passano almeno 10mila pedoni ogni giorno. “Qualcuno l’aveva detto che ci sarebbe scappato il morto”. Purtroppo però nessuno ha preso provvedimenti. “Sarebbe stato sufficiente recintare il marciapiede”, sostiene Sergio Pisani, l’avvocato della famiglia Giordano. “A ogni segnalazione il Comune rispondeva di non avere responsabilità. Per loro doveva pensarci il condominio, ma in ogni caso l’amministrazione comunale aveva l’obbligo di imporre i lavori di messa in sicurezza”.

“NESSUN INTERVENTO”“Perché Luigi De Magistris e il comune di Napoli non sono intervenuti?”, si chiede la mamma di Salvatore. È stata fatta una perizia per confermare le responsabilità. “La Procura dice che i calcinacci appartengono al Comune”, sostiene il papà. “Il punto in cui si sono avvenuti i distacchi non ha nulla a che vedere con le abitazioni private perché stiamo parlando del tetto”, spiega il legale.

“FAMIGLIA ABBANDONATA” – Ora la paura dei genitori è che tutti i reati cadano in prescrizione. Il sindaco in un primo momento è finito indagato per omicidio colposo poi è stato archiviato. Ma la Cassazione è stata chiara: De Magistris avrebbe dovuto adottare un’ordinanza per evitare il crollo. Non vogliamo mettere in dubbio le decisioni del giudice, ma il sindaco in questi 5 anni è stato vicino alla famiglia? “Nessuno è venuto a farci le sue scuse”, dicono i genitori.