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Napoli – “All’interno del tribunale di Napoli opera un gruppo di soggetti, tra i quali almeno un giudice in grado di influenzare in vario modo la sorte di importanti processi penali pendenti in fase dibattimentale o in Corte di Appello”. A scriverlo è il gip di Roma, Costantino De Robbio, nelle 44 pagine di ordinanza di custodia cautelare a carico, con la quale sono finiti in manette 5 persone, tra cui anche il giudice Alberto Capuano. Le accuse agli arrestati sono, a vario titolo, quelle di traffico di influenze illecite, millantato credito, tentata estorsione, favoreggiamento personale, corruzione per esercizio della funzione e corruzione in atti giudiziari.
 
Per il gip, che ha recepito la richiesta dell’aggiunto Paolo Ielo, questo gruppo ha la capacità anche di “sospendere procedure esecutive penali e ritardare verifiche dei crediti fallimentari, provocare la scarcerazione di detenuti ed il dissequestro dei beni di importanti esponenti della criminalità organizzata fino ad estendere la propria influenza sul concorso in magistratura, il cui esito è stato distorto a favore di una candidata, figlia di uno degli appartenenti al gruppo degli indagati”.