- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

Napoli – Dopo mesi di insulti il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, fa dietro front. Ora si dice pronto al dialogo col governatore Vincenzo De Luca. “Non sono in polemica con il presidente della Regione” spiega.

Nel giorno in cui il Pd napoletano annuncia l’ennesima sfiducia al sindaco partenopeo, che ormai ha perso la maggioranza anche nel suo Consiglio Comunale, Dema incredibilmente cambia volto e tende la mano verso l’ex sindaco di Salerno.

Fino a ieri bersagliato in ogni occasione pubblica, nonostante la grave emergenza sanitaria di cui l’area metropolitana di Napoli, con i suoi 3 milioni di abitanti, è il cluster regionale.

Così dopo mesi di stoccate del tipo “con De Luca impossibile avere un dialogo” il sindaco del capoluogo, oramai allo stremo, alza bandiera bianca aprendo le porte di Palazzo San Giacomo al Governatore.

Non sono in polemica con il presidente della Regione – spiega il sindaco metropolitano intervenuto oggi all’assemblea nazionale dell’Ancie condivido l’appello alla coesione del Presidente della Repubblica. Non ho mai mancato di rispetto nei confronti di un’autorità, tra l’altro recentemente eletta con grande suffragio di popolo, e sono pronto a incontrarlo e a dialogare in qualsiasi anche davanti agli insulti che hanno riguardato il Governo, i bambini, il sindaco, Saviano“.

Coesione però – chiarisce de Magistris – non significa mettere la testa sotto il cuscino. Abbiamo assistito a una distonia grave tra una narrazione sulla situazione in Campania e i dati empirici, che sono quello che raccontano le inchieste giornalistiche, i medici, gli infermieri, il personale del 118, i pazienti e i sopralluoghi che facciamo. La Campania da almeno un mese era in evidente zona rossa, per voce dello stesso presidente della Regione che aveva annunciato il lockdown regionale qualche ora prima della prima esplosione sociale, poi rientrato senza alcuna spiegazione. Ho chiesto più volte di partecipare all’Unità di crisi regionale e mi è stato detto che non posso, addirittura in Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, con il prefetto e le forze di polizia, ci stavamo occupando delle ambulanze insufficienti e se si trova ossigeno nelle farmacie e il presidente della Regione ci ha fatto recapitare una lettera nella quale diceva che non erano materie del Comitato“.