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Napoli – Sull’isola di Cuba si lavora a vaccini no-profit totalmente pubblici che avranno costi molto bassi e potrebbero salvare dal Covid gli stati più poveri del mondo.

Nell’equipe cubana c’è però anche un ricercato napoletano. Si chiama Fabrizio Chiodo, del Cnr di Pozzuoli, che dal 2013 collabora con il più grande centro di ricerca per vaccini di Cuba, ed è l’unico italiano.

Dall’inizio della mia carriera universitaria come scienziato – racconta Chiodo a Tpi – tutti mi hanno sempre detto che, se volevi che un prodotto dal laboratorio raggiungesse la clinica e il paziente, dovevi passare necessariamente per una compagnia privata. Questo è quello che ci dicono tutti. C’era solo un modo per superare questo obbligo ed era quello di lavorare a Cuba, l’unico Paese che produce biotecnologie totalmente pubbliche e no-profit”.

Così Fabrizio racconta la sua storia che dall’area flegrea l’ha visto volare fino al centro de L’Avana. Col sogno di sviluppare un vaccino contro lo pneumococco da distribuire a costo zero a tutti i Paesi in via di sviluppo. Gli stessi che non possono permettersi i vaccini usati nel mondo occidentale.

Ora, con l’emergenza sanitaria, a Cuba si cerca un vaccino anti-Covid fruibile a tutti.
“Saranno costi molto bassi, non solo eticamente perché il vaccino è no profit e pubblico, ma anche per un motivo tecnico – racconta il ricercatore che si dichiara – molto orgoglioso, non solo di dare un contributo alla società, cosa che penso dovrebbe essere l’obbligo ed etica di qualsiasi scienziato, ma anche farlo in modo totalmente pubblico, senza trarne assolutamente alcun profitto”.