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La borghesia, a Napoli, “è poco produttiva, troppo dormiente, troppo subalterna al potere“. Da qui l’invito del governatore della Campania, Vincenzo De Luca: “Cerchiamo di affrontare un problema rimasto irrisolto, la mancata attivazione di una borghesia produttiva, attiva questo è un elemento di criticità che si trascina lungo tutta la storia di Napoli, questo elemento di passività e subalternità al potere e mancato attivismo nella vita civile“.
De Luca, alla presentazione dell’inventario e inaugurazione della mostra “I d’ Avalos. Nel segno del potere“, ha parlato dell’archivio digitale, “non c’è regione che abbia promosso una iniziativa del genere, non lo sappiamo nemmeno a Napoli dove il mondo dell’informazione è segnato da masochismo“.
Ha chiamato in causa “l’immenso patrimonio storico che si sta cercando di recuperare” e poi ha sottolineato il “problema rimasto irrisolto” relativo al ruolo della borghesia napoletana. Una borghesia troppo “dormiente“: “Non vi sto invitando a rompere le scatole ma vi so dicendo di avere una posizione critica“.
Essere all’avanguardia nel campo della cultura è un modo per combattere le tendenze al ‘controrisorgimento’ e all’idea sciagurata dell’autonomia differenziata”. Ha aggiunto il governatore campano Vincenzo De Luca.
Occorre valorizzare uno dei temi decisivi dello sviluppo di Napoli e della Campania, quello della cultura e della sua organizzazione” sostiene De Luca. “La Campania non è tra le regioni più ricche d’Italia, purtroppo…Ci hanno fregato nel tempo anche il Banco di Napoli: dovremmo fare una class action contro i Savoia” ha affermato fra gli applausi nel Salone delle Feste di Palazzo Carafa, sede della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Campania.