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Napoli –  “Ringrazio Antonio Bassolino della sua candidatura, perché è un elemento in più per votare Alessandra Clemente“.

Queste le parole del sindaco di Napoli Luigi de Magistris, con le quali ha commentato la volontà di di Antonio Bassolino di candidarsi alla carica di primo cittadino partenopeo.

Alessandra (Clemente n.d.r.)  – dice all’Adnkronos de Magistris – rappresenta la continuità nel cambiamento generazionale e ha dimostrato in tanti anni di lavorare per la città, esclusivamente per il bene comune, per il popolo napoletano e quindi non per interessi di parte o di partito, men che mai per rovinare l’immagine della città. Quindi credo che la candidatura di Bassolino ci aiuti“.

Fermo restando il sincero rispetto nei confronti delle persone che decidono di candidarsi a sindaco, perché fare il sindaco è difficile, è complicato e metterci la faccia è sempre un gesto da rispettare, sinceramente trovo davvero non sostenibile una proposta di questo tipo. C’è un tema generazionale, di innovazione in politica, soprattutto nei riguardi di chi per 20 anni nel bene e nel male ha governato i nostri territori. Il giudizio su Bassolino è consegnato alla storia. Avrebbe fatto meglio a evitare questo passaggio, in modo di essere ricordato magari per quei primi due anni dopo la sua prima elezione nel 1993, quando ci fu quella ventata di ottimismo che poi ha profondamente tradito da sindaco e soprattutto da presidente di Regione“, ha aggiunto l’attuale primo cittadino partenopeo. 

Centrosinistra frammentato a Napoli? Avevo già previsto che si sarebbe arrivati a questo, perché la liturgia di quei tavoli mal coordinati dal Pd locale lasciava prefigurare questo scenario, e il governo Draghi secondo me non rafforza l’asse Pd-M5S sui territori. Bisognerà creare delle coalizioni in grado di intercettare la fiducia degli elettori. In questo credo che la candidatura di Alessandra Clemente sia forte, pur nella sua fragilità di alleanze partitiche, perché rappresenta un elemento di continuità, di credibilità ma anche di innovazione generazionale. Il resto è politica già vista: Bassolino, ma anche il ‘giovane-vecchio’ Sarracino evidenzia che lì c’è una liturgia che non affascina, lontana dalla voglia che devono avere i cittadini per essere portati alle urne, tra l’altro in un momento così difficile in cui la situazione politica è piuttosto asfittica e depressa“, ha concluso de Magistris.