- Pubblicità -
Tempo di lettura: 3 minuti

Un affondo dell’ex sindaco de Magistris alimenta un ‘giallo’ a Palazzo San Giacomo, in una girandola di rumors. Dieci domande, rivolte dall’ex sindaco all’attuale primo cittadino di Napoli. “Alle quali – si premura di provocare de Magistris – “Manfredi  che ci ha abituato al silenzio e all’assenza non risponderà, oppure dirà parole che non dicono nulla, il politichese”.

Tra i quesiti posti all’attenzione della cittadinanza e del sindaco partenopeo, al punto numero 8, risalta e de Magistris chiede “se risulta al sindaco che un suo staffista, presunto giornalista, continua ad utilizzare il suo ruolo pubblico al servizio della città per infangare sui social le persone politicamente non gradite”. Un sospetto non confermato, per ora c’è.

Alcune voci rimandano ad un profilo anonimo di Twitter, attivo fino a stamattina con centinaia di tweet. Pensieri, spesso, aggressivi od offensivi. L’account in questione sarebbe quello denominato “Penna e obiettivo”. Ma nel primo pomeriggio è improvvisamente risultato disattivato, cioè ‘casualmente’ proprio dopo la sortita di de Magistris.

Nel mirino di ‘Penna e obiettivo’ ci sono stati No Vax, filo russi, e tanti personaggi politici, dal centrodestra alla sinistra. Tra questi ultimi proprio de Magistris, definito “lo schifo politico”, “complice della Russia”, “stolto”. Una volta, facendo il verso a Totò, l’ex sindaco è stato preso di mira con un “lei è un cretino, si informi”. Ma tra i bersagli ci sono anche la premier Meloni (“borgatara”, “fascista”), Matteo Salvini (“un coglione”, “una faccia di cazzo”), eurodeputati ex M5S come Piernicola Pedicini (“il coglione del giorno”) e Dino Giarrusso (“ha la faccia come il culo”), l’ex radicale Daniele Capezzone (“che coglione”), il saggista Alessandro Orsini (“pagliaccio”, “cretino”, “pazzo”).

Una volta è comparso un collage fotografico, per attaccare – a detta dell’account -, una “banda di imbecilli filo russi”. Nell’immagine sono infilati, tra gli altri, Berlusconi, giornalisti quali Michele Santoro, Marco Travaglio, Sandra Amurri, l’ex grillino Di Battista, l’attore Moni Ovadia. In un’altra circostanza, si lanciano strali contro l’esecutivo Meloni, lodando il presidente Mattarella: “L’unico a mettere le pezze al governo dei coglioni”. Nessun riscontro sull’identità dell’utilizzatore del profilo.

Rumors indicherebbero il presunto autore in Stefano Albamonte, giornalista pubblicista, staffista del sindaco alla Città metropolitana. Con il profilo di Twitter ha in comune nome di battesimo e data di nascita, rilevabili tra le informazioni di contatto sul social di Elon Musk. Identici alcuni tweet di Penna e Obiettivo e certi post di Albamonte su Facebook. Non sono di contenuto offensivo, riguardano l’ultimo Festival di Sanremo.

Ma gli indizi, allo stato, va pur detto che non fanno una prova. Contattato da Anteprima24.it, sulle indiscrezioni lo staffista è stato laconico: “Non mi interessa”. No comment anche dal Comune, dove si sottolinea che a de Magistris “non replichiamo come non abbiamo mai replicato”. L’ex sindaco, peraltro, al successore pone altre domande, in nome di una “operazione trasparenza”. Tra queste: “Cosa ha fatto finora delle decine di milioni di euro che sono arrivati in città con il patto per Napoli ed il Pnrr e che non hanno migliorato i servizi e la qualità della vita?”; “Perché il sindaco e la giunta si sono subito triplicati gli stipendi e non hanno dato un segnale diverso in solidarietà a chi sta soffrendo per il caro vita?”; “Perché ha scelto e nominato Andrea Cozzolino (eurodeputato arrestato nell’inchiesta Qatargate, ndr) alla guida della cabina di regia della città metropolitana che deve coordinare Pnrr, fondi europei e fondi pubblici?”.

Ma – come anticipa lo stesso de Magistris – Manfredi non gli fornirà risposta.