- Pubblicità -
Tempo di lettura: 4 minuti

Napoli – Il leder della Lega, Matteo Salvini, strizza l’occhio al governatore della Campania e torna ad attaccare il sindaco di Napoli. È questa la linea che il ministro dell’Interno decide di adottare al termine del Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza tenutosi stamattina. «Con De Luca si è parlato di sanità, di Salerno, di camorra. Mi prendo dell’allievo (come l’ha definito la settimana scorsa il presidente della Regione, ndr) per questioni anagrafiche e mi ripropongo di superare l’eventuale maestro non a parole, ma con i fatti». Quanto all’ex pm, Salvini aveva evitato di polemizzare perseguendo la strada della sinergia tra istituzioni: «Con Luigi de Magistris – ha esordito – da cui mi separa la linea politica, ho il dovere e l’onore di collaborare per il bene dei cittadini napoletani che non sono i quattro scalcagnati dei centri sociali. Vado oltre gli insulti – ha aggiunto – perché ci sono migliaia di napoletani che hanno bisogno di aiuto e come ministro dell’Interno ho il dovere di risolvere i problemi. Quindi non risponderò a insulti con altri insulti. Se poi hai 1 miliardo e 700 milioni di debito e sei sindaco da sette anni un minimo di responsabilità ce l’hai. Non io che qui non ho mai amministrato nemmeno un condominio. Poi la sera torno a casa, e tolta la giacca, ho le mie idee, le mie opinioni».

Salvini, insistendo ancora sul suo rapporto con l’ex pm, aggiunge: «De Magistris dice che non ho preso impegni concreti? Forse l’ha dichiarato qualcun altro. Al tavolo era un’altra persona. Faccio finta di non aver sentito. Faccio esercizio zen, respiro profondamente e mi rimetto a disposizione della città. Lui si è fatto carico di produrmi due o tre cambiamenti normativi che mi sono reso disponibile a inserire nel decreto Sicurezza. Più che dare una mano in questo senso, cosa posso fare? Tornerò a Napoli nonostante questo».

Entrando invece nel merito delle prossime mosse per migliorare la sicurezza in città, il numero uno del Viminale ha annunciato alcune misure, dopo le segnalazioni ricevute dalle autorità e dai vertici delle forze dell’ordine locali. Salvini ha detto di voler «raccogliere sotto forma di emendamento al decreto sicurezza, che mi auguro arrivi entro 10 o 15 giorni in Parlamento, le proposte arrivate al tavolo». Il ministro si riferisce a «norme sui motorini, per demolire quelli sequestrati dopo due mesi e non dopo 12 anni, contro gli spari in luogo pubblico e per inasprire le sanzioni contro i parcheggiatori abusivi. Non è possibile che nel 2018 ci sia un albo dei parcheggiatori abusivi: per me un parcheggiatore che toglie un posto di lavoro vale quanto coloro che vendono merce contraffatta o case popolari occupate abusivamente. Prenderemo di peso per le orecchie chi occupa abusivamente una casa popolare».

Il primo cittadino, lasciando il Palazzo di Governo di piazza del Plebiscito, non nasconde le proprie perplessità: «Gli unici due impegni presi dal ministro Salvini sono che tornerà a novembre e che studierà attentamente quello che ci siamo detti oggi». Per il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica tenuto oggi in prefettura a Napoli con il ministro dell’Interno Matteo Salvini non ha portato altri risultati per la città. «Abbiamo ottenuto ascolto, come componenti del comitato e come istituzioni – prosegue – che hanno esposto in modo preciso e dettagliato la situazione napoletana. Personalmente ho contribuito a esporre richieste concrete, più forze di polizia, che sono poche e fanno un lavoro importante; liberarci da gabbie normative e finanziarie per assumere subito 150 poliziotti municipali». Per de Magistris occorrono interventi più incisivi per il controllo del territorio, ma «se si supera l’assurdo blocco della spesa – aggiunge – possiamo investire in maestri, educatori sociali e attività culturali». Al ministro dell’Interno, il sindaco ha anche sottolineato l’impegno nel contrasto alle occupazioni di immobili da parte della camorra. «Napoli è fortemente impegnante – conclude de Magistris – ma ha bisogno di un cambio di marcia da parte del Governo, indispensabile per poter avere servizi più efficaci e di qualità».