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Napoli – “Confermi Luigi di Maio come capo politico del MoVimento 5 Stelle?”. E’ la domanda a cui dovranno rispondere gli iscritti alla piattaforma Rousseau. Ad annunciarlo è lo stesso vicepremier e capo politico del partito che replica così alle polemiche interne al Movimento dopo dal debacle delle ultime elezioni Europee. “Chiedo di mettere al voto degli iscritti su Rousseau il mio ruolo di capo politico – scrive Di Maio sul Blog delle stelle -, perché è giusto che siate voi ad esprimervi. Gli unici a cui devo rendere conto del mio operato. Sarà tutto il Movimento 5 Stelle a scegliere. Se il Movimento rinnoverà la fiducia in me allora ci metteremo al lavoro per cambiare tante cose che non vanno. Io personalmente con ancora più impegno e dedizione”.

Le votazioni saranno aperte dalle 10 alle 20 di giovedì 30 maggio. Un banco di prova per Di Maio, attaccato da diversi colleghi di partito, in ultimo Gianluigi Paragone che ha chiesto esplicitamente un suo ridimensionamento.

“Nelle ultime quarantotto ore hanno detto di tutto contro di me – continua il Ministro -. Dichiarazioni di ogni tipo da ogni parte. Ho letto anche i vostri tantissimi messaggi. Alcuni di incoraggiamento, altri che mi hanno fatto riflettere. E di questo vi ringrazio. La vita, per ognuno di noi, è fatta di diritti e doveri. Non scappa nessuno. Non mi sono mai sottratto ad alcuna responsabilità, in questi anni ci ho sempre messo la faccia. A differenza di alcuni, ma assieme a tanti anche di voi, sono sei anni che non mi fermo e credo di aver onorato sempre i miei doveri, rendendone sempre conto a tutti gli iscritti e gli attivisti del Movimento. Non mi sono mai risparmiato in nessuna campagna elettorale”.

Di Maio ribadisce di non essersi “mai risparmiato”, aggiungendo che “mai avrei pensato che lavorare tanto potesse essere una colpa. Ce l’ho messa sempre tutta anche quando nessuno ci credeva. Avevo promesso a tutti d portare il Movimento al governo da candidato premier e ci siamo riusciti. Avevamo promesso il reddito di cittadinanza, quota 100, di smantellare il Jobs act, di bloccare le trivelle in mare e aiutare le piccole e medie imprese iniziando ad abbassare le tasse. di investire nell’innovazione e di bloccare alcune direttive che stavano distruggendo il commercio. E’ per questi obiettivi che ho deciso un anno fa di assumere l’incarico di ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico”.

Sulla vicenda Roberto Fico, napoletano e presidente della Camera, non si sbilancia anche se i rapporti con Di Maio non sono mai stati ottimi. “Stasera c’è una riunione dei gruppi parlamentari. Parlerò in riunione” si è limitato a dire.

Per l’avellinese Carlo Sibilia, deputato dei Cinque stelle e sottosegretario al ministero dell’Interno, “il risultato del Movimento 5 Stelle alle ultime europee non è imputabile a Luigi Di Maio, che si è speso come un dannato pur dovendo ricoprire molteplici ruoli. Ruoli che ha ricoperto con serietà e successo, sui quali nessuno ha detto una parola ieri e non vedo perché debba farlo oggi. Di sicuro urge una riorganizzazione sui territori. In questo momento di sicuro non ci sono alternative a Luigi come capo politico. Stiamo governando il Paese e la riorganizzazione richiede tempo e serietà”.