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Napoli – «A Napoli ci sono tante manifestazioni e fiaccolate, ma questo non basta. Non bastano le manifestazioni. A noi servono persone che si impegnano quotidianamente e che segnalino cio’ che vedono. Basta poco, anche in forma anonima, perché potrebbe orientare la nostra attività investigativa. Basta mandare una segnalazione alle sale operative, anche con l’app Youpol». A chiedere ancora una volta la collaborazione dei cittadini il questore di Napoli, Antonio De Iesu, nel bilancio di fine anno dell’attività investigativa e repressiva nel 2018 nel capoluogo campano. «Nessuna strategia può risolvere per sempre i problemi di Napoli, ci vogliono impegno e abnegazione e il lavoro oscuro e prezioso dei nostri agenti sul territorio», insiste. Duemila gli arresti e 7.200 i denunciati, ma la criminalità organizzata «pur se mutata, è il cancro di questa città». Pochi omicidi ma tante sparatorie, anche se «le “stese” ( raid armati con colpi di pistola in aria, ndr. ) sono un segno di debolezza della camorra», spiega. Sugli episodi di microcriminalità si sta facendo molto ma la città «soffre di una recrudescenza di furti negli appartamenti che sono difficili da reprimere senza segnalazioni. I poliziotti non possono entrare condominio per condominio».