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“Ho visto stamattina gli interventi sulle strutture di pronto soccorso e sui reparti. Il Cardarelli si sta impegnando sui lavori e nell’impegno quotidiano di medici e infermieri. Deve andare avanti e diventare il primo ospedale d’Italia”. Lo ha detto il governatore della Campania Vincenzo De Luca nel suo intervento al convegno “Trasformiamo il presente – Dodici mesi in numeri” che si è tenuto oggi all’ospedale di Napoli.
De Luca ha parlato nella sala Moriello davanti ai medici e anche a una folte folla di giovani che si stanno specializzando in medicina e infermieristica.

Quando vengo al Cardarelli – ha aggiunto De Luca – e vedo i primari ma anche i giovani penso che loro sono il massimo e che il Cardarelli può diventare il primo ospedale d’Italia se i giovani danno il massimo. Ogni tanto vedo le graduatorie di Agenas legate ai volumi delle attività e agli esiti. Dobbiamo salire, qui non ci sono limiti per le tecnologie, i robot, tutto quello che serve, sapendo che facciamo anche nuove assunzioni e che abbiamo investito già 12 milioni l’anno scorso. Ma devo vedere migliori statistiche, non possiamo essere dopo il Niguarda, il San Raffaele. Abbiamo caratteristiche professionali e organizzative per essere i primi, altrimenti siamo delle mezze pippe e non vale la pena più impegnarsi”.
“Siamo già tra i primi – ha detto – sulle liste d’attesa, anche se abbiamo 10.000 medici in meno rispetto alle altre regioni. Subiamo sull’emergenza, ne abbiamo pochi ai pronto soccorsi, molti ospedali pensano alla cooperative ma così paghi di più per avere personale di minore qualità. Siamo ultima Regione che su questo resiste il più possibile”.

Sulla sanità “abbiamo davanti mesi complicati e difficili dal punto di vista finanziario.
Nell’ipotesi della legge finanziaria il Governo ha indicato di voler destinare 3 miliardi di euro alla sanità pubblica, a cui bisogna sottrarre 2,3 miliarid per gli stipendi, e poi dovremo sottrarre i costi di energia in aumento. Tutto sommato avremo meno risorse rispetto ad anni precedenti”. Lo ha detto il governatore della Campania Vincenzo De Luca nel suo intervento al convegno “Trasformiamo il presente – Dodici mesi in numeri” che si è tenuto oggi all’ospedale Cardarelli di Napoli.
Ci stiamo avviando a scendere verso il 6,2-6% rispetto al pil – ha sottolineato – rispetto alla Gran Bretagna che investe l’8%, la Francia e la Germania che vanno oltre il 9% di investimenti in sanità pubblica sul pil. Ci avviamo verso periodo maledettamente complicato in cui fare conti con restringimento delle risorse e il tentativo di valorizzazione della sanità privata da parte del Governo”. De Luca è tornato anche a sottolineare la sua battaglia per l’abolizione dei test di ammissione alla facoltà di medicina: “Non è stata messa in piedi – ha detto – una operazione seria per l’ampliamento del personale medico, perché siamo in un Paese di disturbati mentali. Abbiamo carenza di medici ma abbiamo il lusso di tenere il muro per l’ingresso dei ragazzi alla facoltà di medicina.
Cosa doppiamente vergognosa: nessuno in Italia fa un calcolo semplice su quanto personale va in pensione e quanti dovrebbero essere i nuovi medici. Spesso mi dicono che comunque i neo laureati non partecipano alle scuole di specializzazione su emergenza-urgenza. Mi dicono che un’assenza nelle borse di formazione del 76% di giovani medici. Ma se abbiamo 100 pesone a cui rivolgiamo il bando avremo pochi specializandi, 25. Se avessimo però 200 neo laureati ne parteciperebbero 50. Non bisogna essere premi nobel per capire la proporzione numerica.
Anche per questo noi facciamo battaglia per spezzare questo meccanismo di camorra, con un giro di centinaia di milioni di euro, per le società di formazione sui quiz, che fanno la rovina di famiglie di ragazzi chiusi in casa per un anno e depressi se bocciati”.

Nel nostro lavoro per mostrare di essere più avanti rispetto alla Lombardia nella sanità pubblica, penso alle parole che ho sentito la settimana scorsa da Guido Bertolaso”. Lo ha detto il presidente della Regione Campania Vicenzo De Luca a margine di un convegno all’ospedale Cardarelli di Napoli.
Riferendosi all’assessore al welfare della Regione Lombardia, De Luca ha detto che “ha comunicato che la centrale unica regionale di prenotazione, che noi abbiamo già in Campania con la piattaforma Sinfonia straordinaria, in Lombardia entra in fuzione tra due anni. Noi l’abbiamo già realizzata e abbiamo diviso il territorio dei nostri Comuni, comprendendo anche le strutture private convenzionate e le farmacie, quindi un meccanismo molto efficace”.