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Napoli – Poteva aspettare ancora qualche settimana, prima di bruciare il suo nome, e invece Luigi De Magistris, probabilmente per sviare l’attenzione dai danni provocati alla città dalle piogge (e da un decennio di incuria, naturalmente) si gioca la carta Alessandra Clemente e la mette a rosolare sulla graticola.

“Ho ritenuto che Alessandra Clemente potesse essere la persona in questo momento utile per aprire un ragionamento con la città al nostro interno, con la nostra maggioranza, con chi ha fatto il viaggio insieme a noi e con i partiti”, dice De Magistris, e per la Clemente l’avventura da potenziale candidato a sindaco di Napoli è già finita. 

De Magistris sa benissimo di non avere alcun peso né politico né elettorale nella scelta del prossimo candidato a sindaco di Napoli della coalizione Pd-M5s, salvo la cordiale amicizia con Roberto Fico e la benevolenza di pochi dirigenti partenopei del Pd, e così cerca di ritagliarsi uno spazio sui giornali locali proponendo la Clemente senza neanche concederle l’onore di una indicazione netta come candidata a sindaco, ma parlando di “persona in questo momento utile per aprire un ragionamento”.

Non si può dire che Giggino sia stato… clemente con la sua assessora: il suo obiettivo è quello di lanciare un nome in campo per poi ritirarlo non appena gli verrà concesso uno strapuntino politico, con il piccolo dettaglio che nel frattempo il nome scelto come specchietto per le allodole, quello della Clemente, verrà impallinato sia all’interno che all’esterno della sua (pseudo) maggioranza.