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La decisione del Comune di Napoli di presentare la raccolta firme per la proposta di legge di iniziativa popolare contro l’aborto, promossa dall’associazione “Ora et labora in difesa della vita”, è un atto vergognoso e gravissimo”. Lo afferma Luigi de Magistris, ex sindaco di Napoli.
È inaccettabile – spiega – che in una città che si è sempre contraddistinta per la difesa dei diritti delle donne, si cerca di mettere in discussione un diritto fondamentale che garantisce loro la “libertà” di scegliere in materia di aborto. Ci troviamo di fronte all’ennesimo attacco che intende minare alla radice la legge 194/78 e svuotarla di efficacia. È l’ennesima pratica violenta che viene messa in campo a danno delle donne e del loro diritto non solo di abortire ma di autodeterminazione sui loro corpi. La proposta, che prevede l’introduzione dell’obbligo da parte dei medici di far ascoltare il battito cardiaco alla donna che intende abortire, non solo è vergognosa ma lede la dignità delle donne perché re-introduce la cultura della colpa e dello stigma. Si tratta – osserva de Magistris – di una scelta politica in controtendenza rispetto al passato che, oltre a rappresentare un allarmante passo indietro nella promozione della libertà e dell’autodeterminazione delle donne, mina la fiducia nelle istituzioni locali che per prime dovrebbero difendere e promuovere tali diritti”.
Un sindaco – la valutazione di de Magistris – dovrebbe rappresentare tutta la propria comunità, incluse le donne.
Invece di promuovere una legge di iniziativa popolare per modificare la Legge 194, che offende le donne, il sindaco Manfredi potrebbe adoperarsi per garantire alle donne l’accesso a servizi di aborto sicuri, informazione accurata e supporto nelle decisioni che riguardano la loro salute riproduttiva.
Chiediamo al sindaco della terza città d’Italia di fare passi avanti per sostenere la IVG farmacologica come accade negli altri paesi europei. Abbiamo la responsabilità di combattere gli attacchi alla Legge 194 e lavorare per preservare il diritto delle donne di scegliere ciò che è meglio per loro e per il loro corpo. È un impegno a favore della libertà, della giustizia e della dignità delle donne”.