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Figurano anche dipendenti dell’Ufficio della Sanità Marittima, del Ministero delle Infrastrutture in servizio presso la Capitaneria di Porto di Napoli e personale medico dell’Inail e dell’Asl di Napoli tra i destinatari delle 29 misure cautelari emesse nell’ambito di un’indagine della Guardia Costiera su un presunto giro di mazzette intascate in cambio del rilascio di certificati medici e di idoneità professionale a marittimi.
I militari, coordinati dalla sezione “Reati contro la Pubblica Amministrazione” della Procura di Napoli, hanno notificato due provvedimenti di custodia in carcere, sette ai domiciliari e venti obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria per i reati, ipotizzati e a vario titolo, di corruzione e falso in atti pubblici.
I destinatari delle misure cautelari non sono militari ma civili e una delle persone arrestate è un impiegato civile del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti assegnato alla Capitaneria di Porto di Napoli.
Secondo quanto emerso dagli accertamenti in alcuni casi, intermediari, in accordo con impiegati della Capitaneria di Porto, avrebbero garantito ai marittimi il conseguimento o il rinnovo di certificati di idoneità professionale, rilasciati dalla Capitaneria di Porto in mancanza dei requisiti previsti per legge; in altri casi, i marittimi avrebbero conseguito il rilascio di certificazione medica senza che gli stessi venissero sottoposti alle visite mediche; in altri casi ancora, i marittimi avrebbero ottenuto di accedere indebitamente a benefici previdenziali in seguito al rilascio da parte dei sanitari di falsi certificati di malattia. In cambio gli indagati avrebbero percepito somme di denaro o altre utilità.

Per cifre variabili tra 50 e 1295 euro i marittimi ottenevano le attestazioni di partecipazione a corsi base e di aggiornamento antincendio, di primo soccorso, dei corsi per le operazioni di carico delle navi cisterna che trasportano gas liquefatti, di sicurezza petroliere/chimichiere, i certificati di iscrizione nelle matricole della gente di mare e anche altro. Non solo.
Sempre in cambio di denaro si potevano ottenere le attestazioni con le quali il pubblico ufficiale medico del Ministero della Salute in servizio presso l’Ufficio di Sanità Marittima di Napoli dichiarava che il marittimo non aveva “patologie che possano essere aggravate dal servizio a bordo della nave o che lo rendano inidoneo al servizio di bordo o tali da mettere in pericolo la salute di altre persone a bordo”.
Emerge anche questo dall’indagine della Guardia Costiera di Napoli, coordinata dalla Procura partenopea, sul presunto giro di mazzette intascate in cambio del rilascio di certificati medici e di idoneità professionale a marittimi.
In un’occasione, tra il 27 settembre e il 15 ottobre 2021, in cambio di 1295 euro, sono state evase le pratiche di ben venti marittimi.
Le persone finite sotto indagine sono complessivamente 39 per 29 dei quali il gip ha ritenuto opportuno emettere una misura cautelare.
Le indagini sono scattate dopo un esposto presentato dal dipendente di una ditta che segnalava l’assidua presenza di uno degli indagati – ritenuto uno degli intermediari – nei pressi dell’Ufficio di Sanità Marittima di Napoli al quale spesso si avvicinavano persone che gli chiedevano di adoperarsi per risolvere le loro problematiche collegate alle visite mediche.
Una presenza poi accertata e documentata dalla polizia giudiziaria durante le indagini.