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Di Ornella d’Anna

Napoli – Sono compatti, i membri del consiglio comunale di Pozzuoli, perché anche loro vogliono vederci chiaro: la questione all’ordine del giorno riguarda il depuratore di Cuma che emana cattivi odori. I miasmi sono talmente forti che gli abitanti della zona di Licola hanno messo in piedi un sit-in di protesta e da giorni, tutte le sere, si ritrovano davanti all’impianto nella speranza che qualcuno ascolti le proprie rimostranze.

A fare eco alle proteste, questa mattina, anche i vertici di Palazzo Migliaresi, con una nuova riunione, hanno richiesto informazioni sulla mancata installazione di centraline per il monitoraggio della qualità dell’aria. Installazione che era già stata approvata nel luglio scorso con una delibera ma alla quale Arpac, la società che se ne dovrebbe occupare, non ha dato seguito.

Foto del gruppo “Licola Mare Pulito”

Inoltre, hanno specificato da Pozzuoli, era stata richiesta anche una relazione della ASL Na2 Nord in merito all’incidenza delle malattie tumorali in quelle aree, con estrazione dei dati dal registro tumori per procedere agli screening oncologici. Niente di tutto questo, al momento, è stato fatto: “Tutto il consiglio, al di là del colore politico, si sta muovendo affinché questa situazione venga risolta al più presto” – ha detto il presidente, Luigi Manzoni -.“Ad oggi non solo non sono state installate le centraline ma né noi, né la Commissione consiliare competente, ha informazioni certe su quando la situazione si sbloccherà”.

Oggi il depuratore di Cuma riceve un flusso di circa 800mila litri di liquami, con una quantità di idrocarburi superiore a 2500 mg/l, ogni 24 ore. In teoria, a settembre scadeva il termine dei lavori di adeguamento della struttura; la messa a regime rientrerebbe nel grande progetto di riqualificazione dei Regi Lagni che era già stato avviato con la giunta regionale guidata da Stefano Caldoro.