- Pubblicità -
Tempo di lettura: 3 minuti

Napoli – Non si arresta l’onda lunga del contagio. L’emergenza Covid-19 a Napoli è altamente preoccupante, ed ha destato l’attenzione di tutte le istituzioni, siano esse locali o nazionali. Nonostante nella giornata di oggi sia stato aperto il Covid Center, 200 posti letto riservati ai pazienti positivi asintomatici che non possono trascorrere il decorso della malattia in isolamento domiciliare, la crisi sanitaria porta alla luce carenze della Sanità Campana difficilmente sanabili in tempi di emergenza.

Ciro Verdoliva, Direttore Generale dell’Asl Napoli 1 Centro, in un’intervista rilasciata a Radio Crc, ha espresso tutta la sua preoccupazione per una situazione ormai esplosiva: “Siamo seriamente preoccupati. Non ci fosse stata l’ordinanza, non avremmo aperto 200 posti nel Covid Center, non avremmo aperto 40 posti di degenza all’Ospedale del Mare e ci stiamo preparando ai 72 posti di terapia intensiva”.

Seppur vero il fatto che non bisogna farsi prendere dal panico, è altrettanto vero che sarebbe un errore cruciale sottovalutare la situazione. Proprio per questo, Verdoliva ha ripreso le parole pronunciate ieri dal dott. Zuccarelli, vicepresidente dell’Ordine dei Medici di Napoli, che in un passaggio ha paventato l’estrema possibilità di assistere a carovane di veicoli militari trasportare le bare dei cittadini, come avvenne a Bergamo nel pieno della crisi epidemica: “Zuccarelli ha ragione, rischiamo il collasso. Zuccarelli è persona di grande esperienza. Ha ripetuto ciò che abbiamo detto in questi mesi. Il virus è un nemico invisibile difficile da combattere. È un momento delicato e ha fatto bene a lanciare l’allarme, forse provocatorio, ma merita rispetto per il coraggio di dire le cose come stanno”.

Ad oggi, i dati della situazione nel capoluogo campano delineano perfettamente una situazione di difficoltà e di crisi oggettiva. Come ricorda Verdoliva: “a Napoli abbiamo 5.622 persone in isolamento domiciliare perché positive, 178 ricoverate in ospedale e altre 6.023 a casa in sorveglianza perché a contatto stretto con positivi: oltre 11.823 cittadini napoletani. Ad agosto erano 502 in tutto”.

Sul Covid Residence, inaugurato oggi 21 ottobre, il Direttore Generale ha spiegato: “Questa struttura accoglie il paziente che potrebbe andare a casa perché guarito. Abbiamo analizzato condizioni abitative che non consentono la convivenza: un solo bagno, pochi metri quadrati con molte persone, fragilità all’interno del nucleo familiare. Invece viene seguito da remoto da infermieri e medici. C’è il bagno in camera con doccia, il wifi, il telefono e tutti comfort in quanto non è semplice stare chiusi da soli in una stanza”.

Sul capitolo posti letto, stando a quanto riporta Verdoliva la situazione è ancora sotto controllo: “Ci sono, abbiamo creato una rete in Campania e li stiamo aprendo man mano. Nuovi posti significa però sospendere altre attività: 40 infatti all’Ospedale del mare vuol dire toglierne all’attività chirurgica non urgente”.

Maggiore preoccupazione, invece, per quanto riguarda i positivi: “Curiamo le persone ma rischiamo il collasso del sistema. Immaginate se si dovessero creare focolai nelle forze dell’ordine o strategiche, come per un ospedale. La pericolosità del contagio non si conta solo nei positivi ma nei parametri che sono significativi e portati all’attenzione. Se si ammalano tutti i tassisti o gli autisti di mezzi pubblici? E questo il rischio del collasso”.