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I disturbi del comportamento alimentare sono una vera e propria emergenza sanitaria che sta devastando la vita di milioni di giovani, con una diffusione accresciutasi con la pandemia e un’età di esordio sempre più precoce, persino sotto i 12 anni. Parliamo di diagnosi gravi come anoressia, bulimia, “binge eating”, che rappresentano la seconda causa di morte tra i ragazzi dai 12 ai 25 anni dopo gli incidenti stradali. Per tale ragione da tempo ho scelto di occuparmi di questo tema e ho depositato una proposta di legge in Consiglio regionale con l’obiettivo di potenziare e rendere strutturale la rete dell’assistenza su tutto il territorio campano, rafforzando le azioni di prevenzione e garantendo tempestività nella diagnosi e nel trattamento dei Dca. Cure tempestive e multispecialistiche, prevenzione e supporto alle famiglie possono essere determinanti per salvare tante vite, e come rappresentanti delle istituzioni dobbiamo darci da fare – ha annunciato Valeria Ciarambino, Vicepresidente del Consiglio regionale della Campania e componente del Gruppo Misto, invitata a partecipare al Congresso nazionale della Sisdca in corso di svolgimento al Centro congressi Partenope. La mia iniziativa è nata dal confronto con operatori delle strutture sanitarie che si occupano dei disturbi del comportamento alimentare e con associazioni dei familiari dei pazienti che vivono questo dramma, spesso costretti a viaggi della speranza fuori regione per ricevere cure efficaci”.
“Approvare una legge che potenzi la capacità di cura dei Dca in Campania vuol dire anche recuperare tutte quelle risorse che oggi spendiamo in emigrazione sanitaria, e che rappresentano circa il 15% della spesa storica complessiva per tutti i ricoveri fuori regione – ha affermato Ciarambino – Ad oggi l’offerta di posti letto in regime residenziale nella nostra regione è ancora deficitaria e non tutte le strutture presenti sono effettivamente organizzate per la presa in carico efficace dei pazienti”.
“È quanto mai necessario procedere a un adeguamento della rete dedicata ai Dca perché sia completa in tutti i livelli assistenziali e distribuita in maniera omogenea sul territorio regionale. Allo stesso tempo si deve lavorare sulla formazione degli operatori, coinvolgendo anche i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta – ha aggiunto la Ciarambino – Con un mio ordine del giorno ho già chiesto alla Giunta regionale di attivare il “Codice Lilla”, previsto dal ministero della Salute, che rappresenta il primo filtro nei pronto soccorso per accedere ad un intervento adeguato e precoce. Il mio auspicio è che questa mia proposta di legge incontri un ampio consenso, tra tutte le forze politiche e che possa venire approvata in tempi rapidi”.
“Lancio un appello a tutti gli esperti in materia, alle associazioni scientifiche di riferimento e alle associazioni dei familiari: conto sul loro contributo per migliorare questo testo e renderlo realmente rispondente ai bisogni dei pazienti”, ha concluso Ciarambino.