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Napoli – Un lockdown di 20 giorni da imporre immediatamente per bloccare la curva pandemica e per riaprire gli esercizi commerciali entro la fine del mese. E’ la proposta di Vincenzo Perrotta, coordinatore della Federazione del Commercio ella Campania, sigla che racchiude più di 6.200 imprese. Le proteste della settimana scorsa sembravano esprimere un sentimento esattamente opposto a quello della chiusura generalizzata, facendo apparire quello della Federazione del Commercio della Campania come un evidente dietrofront rispetto alle richieste della classe imprenditoriale. Perrotta, tuttavia, smentisce la ricostruzione, dichiarando che la maggior parte degli esercenti sono consapevoli della necessità di chiudere immediatamente per non rendere la crisi irreparabile, a condizione, però, che la chiusura sia breve e permetta di ripartire a pieno regime entro la fine di novembre.

Noi non siamo scesi in strada. Le piazze della settimana scorsa erano politicizzate ed infuocate dai centri sociali e dalla destra” spiega Perrotta al telefono. Questo fenomeno ha sottodimensionato, se non del tutto nascosto, le reali volontà dei piccoli imprenditori che, nelle parole del coordinatore, sono molto più consapevoli della realtà di quanto non lo sia il governo.

Proprio l’esecutivo è stato oggetto di una durissima stoccata di Perrotta: “Neanche Conte sa cosa fare. Il presidente di occupa della sua reputazione e della sua simpatia. Non importa cosa gli consigliano, deve fare l’avvocato del popolo e prendere una decisione”. Alla Regione, destinataria della lettera della Federazione del Commercio ella Campania, non si chiedono ulteriori misure, ma di intercedere con il governo. “Non chiediamo sussidi – precisa Perrotta – ma se dobbiamo chiudere, chiediamo almeno un blocco al pagamento dei fitti, delle utenze ed in generale delle spese fisse come hanno fatto in Francia”.

Secondo Perrotta le limitazioni attualmente in vigore, che saranno inasprite dalle ultime disposizioni comunicate da Conte oggi in Parlamento, sono solo “mezze misure” di difficile realizzazione. Sul piano pratico, garantire il rispetto del lockdown parziale è estremamente difficile e ed è un evidente tentativo di tergiversare anziché accettare la realtà che si rende palese giorno dopo giorno, soprattutto se comparata alla situazione degli altri paesi europei, molti dei quali hanno già predisposto chiusure generalizzate.

Se 20 giorni saranno sufficienti per scongiurare il peggio non è sicuro, ma Perrotta ribadisce di attenersi alle previsioni formulate dalla comunità scientifica. Se, però, non venissero prese immediatamente misure ed il futuro lockdown dovesse durare di più “allora saremo noi a riempire le piazze, ha concluso Perrotta.