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Napoli – Uno scandalo che è appena iniziato, una punta di iceberg che sta per emergere dirompente. Questa mattina Francesco Mangiacapra, l’escort napoletano autore di un dossier di 1200 pagine consegnato alla Curia di Napoli la scorsa settimana su un giro di preti gay, e’ stato ricevuto da padre Luigi Ortaglio, il cancelliere arcivescovile di Crescenzio Sepe, al vertice della Diocesi partenopea, dove ci sarebbero due preti che avrebbero avuto contatti con Mangiacapra. Da oggi pomeriggio, intanto, partirà verso ogni Diocesci coinvolta dall’escort, il relativo faldone, che non è stato messo a disposizione di tutti i gli altri Vescovi. «Ho firmato i verbali – ha affermato Mangiacapra al termine dell’incontro – da oggi parte lo smistamento ai vari vescovi che, ad ora, non hanno ancora ricevuto nulla, tant’è che le persone di cui parlo nel dossier svolgono ancora le loro mansioni. Sono comportamenti reiterati nel tempo, non legati a un singolo episodio magari accaduto anni fa».

Intanto continua l’attività di indagine chiesta da Papa Francesco su un presunto caso di abusi sessuali da parte di un sacerdote di Ponticelli, periferia orientale di Napoli. Il caso era fermo alla Congregazione della Dottrina della Fede ma in attesa di altri elementi di prova. Questa infatti riteneva nel 2016 che non erano emersi gli elementi sufficienti per avviare un processo penale. La presunta vittima è un uomo che nel 1989, quando aveva 13 anni, sarebbe stato abusato sessualmente dal insegnante di religione, un prete, in una scuola media di Napoli. L’uomo aveva scritto al Papa e anche cominciato uno sciopero della fame. L’associazione “La rete l’Abuso”, che sostiene la presunta vittima, aveva parlato di “muro di gomma” da parte del Vaticano. Invece il caso era sospeso in attesa di ulteriori verifiche relative alle accuse mosse da altre presunte vittime nei confronti dello stesso sacerdote. Questo perché aveva più volte scritto lettere denunciando il silenzio della chiesa.