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Napoli – “Alla fine gli ho detto ‘napoletano di merda’ per rabbia perché ha fatto una cosa grave. Ma non l’ho aggredito: gli ho solo tirato due biscotti contro la vetrina delle sigarette”. Arriva la versione del ragazzo che indossando la maglietta “Odio Napoli” ha scatenato un caso scontrandosi nella metro di Milano con un edicolante napoletano. Il ragazzo, in un’intervista rilasciata a “Le Iene”, ha dato la sua versione del caso.

Si è presentato in un’edicola all’interno della metropolitana di Milano all’altezza della stazione di Molino Dorino, con addosso una maglietta con la scritta “Odio Napoli” scontrandosi con un edicolante partenopeo“Ero con i miei fratellini – ha spiegato il ragazzo -. Vado sempre lì ogni settimana a prendere le sigarette e li conosco bene, soprattutto un suo collega. Questo edicolante, napoletano, mi ha detto: ‘Io con quella maglia non ti servo’. Pensavo scherzasse, ero già andato lì anche con quella maglietta. Poi mi sono un po’ incazzato e ho lanciato due biscotti contro la vetrina delle sigarette. Andandomene mi sono sentito dire: ‘O coglione, che cazzo fai!’, gli ho risposto ‘ma vai, vai, napoletano di merda’. L’ho detto per rabbia, non perché è napoletano, è perché era il tema della maglietta. Quello che ha fatto lui è molto grave, io sono un cliente, porto i soldi e penso che abbia il dovere di servirmi al di là delle sue opinioni su una cosa che ha il cliente”. Poi sulla scritta razzista “Odio Napoli”: “È un odio sportivo, io sono tifoso dell’Inter e odio la squadra di Napoli, come la Juventus e il Milan. Non sono razzista, ho amici napoletani che se la ridono della maglia. Ma mettiamo fosse anche contro i napoletani, il razzismo è altro. Magari ora, vista la situazione, per un po’ di giorni non metterò più questa maglietta. Ho parlato con mio cugino avvocato che mi ha spiegato che ho pienamente ragione: lui non poteva non servirmi”.