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Napoli – Alta tensione alla Loggetta, in tutti i sensi. I residenti del rione di Fuorigrotta scendono in piazza per manifestare il proprio dissenso verso la costruzione del nuovo elettrodotto per il potenziamento della rete elettrica cittadina. A innescare il germe del malcontento i presunti rischi per la salute umana che l’impianto potrebbe comportare. Per questo motivo una rappresentanza di abitanti del quartiere ha inscenato un sit-in di protesta davanti alla sede Rai di via Marconi chiedendo un tempestivo intervento delle istituzioni locali: «In questo momento ci sentiamo completamente abbandonati, nessuno ci sta dando le risposte che da mesi chiediamo», denunciano in coro. 
 
Il via libera al maxi-progetto era ufficialmente arrivato all’inizio del novembre dello scorso anno. L’opera, finanziata dai ministeri dello Sviluppo economico e dell’Ambiente per un ammontare di quasi 37 milioni di euro, prevede, tra le varie infrastrutture, la realizzazione della nuova stazione elettrica di Fuorigrotta da 220/60 kv e del nuovo elettrodotto da 220 Kv. Il Comune di Napoli, sia tramite alcuni esponenti della Giunta che del Consiglio, aveva all’epoca espresso una serie di timide perplessità. Dopo di che la vicenda è caduta nell’oblio.
 
I residenti della Loggetta non hanno però dimenticato la questione e adesso vogliono vederci chiaro: «Ad oggi – spiega Emanuela – non abbiamo avuto alcuna notizia né rassicurazione, eppure tutti sanno quanto i campi elettromagnetici possano essere impattanti sulla salute umana. In questo momento ci sentiamo abbandonati da tutti, compreso il sindaco de Magistris. L’unica cosa di cui siamo sicuri è che l’impianto previsto in via Mario Gigante sarebbe troppo vicino ai palazzi. La realizzazione dell’elettrodo non può e non deve in alcun modo essere realizzata su quel terreno. Le istituzioni si decidano ad ascoltare la nostra voce o daremo battaglia a oltranza».
 
Sulla stessa lunghezza d’onda il pensiero di Edvige Mariani, consigliera della Municipalità 10 che sta seguendo attentamente l’evolversi della situazione: «Fino ad ora – commenta – il parlamentino non è stato in alcun modo messo al corrente dei piani della Terna. È una questione di rispetto nei confronti dei residenti e dei loro diritti. Un rispetto di cui al momento non abbiamo proprio visto traccia. Da una sera all’altra si è deciso di attuare questo progetto e nessuno ha pensato di coinvolgere e informare la Municipalità. Abbiamo chiesto un consiglio monotematico nella speranza che qualcosa inizi finalmente a muoversi».