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Tra qualche mese, molto probabilmente a giugno, diverse città saranno chiamate al voto per il rinnovo dei consigli comunali. Anche Napoli si prepara a eleggere il nuovo sindaco, che sarà il primo dell’era post De Magistris.

Gli sconvolgimenti che si sono determinati sul piano politico nazionale hanno avuto, e inevitabilmente avranno, un riverbero anche sul voto amministrativo. Il discorso di Conte ha in qualche modo dettato la linea per il centrosinistra: c’è la necessità di ricostruire un campo progressista che possa godere di un’alleanza forte e strutturale. Va da sé che i principali attori di quest’alleanza dovranno essere il Partito Democratico e il Movimento Cinque Stelle.

Nella città partenopea l’ipotesi che Pd e M5S possano esprimere un candidato unitario è cosa che si vocifera da tempo. Ma, evidentemente, non è sempre facile far corrispondere i fatti alle intenzioni. Certo è che le parole dell’ex Premier sembrano avere imposto un’accelerazione in questo senso.

Stamattina a fare da eco a Conte le parole del segretario del Pd Nicola Zingaretti: “Assieme a Cinque Stelle e Leu – e aprendoci a forze dell’area liberale e moderata, forze civiche e ambientaliste, associazioni – saremo competitivi ovunque. Ferme restando, naturalmente, le scelte di ogni città. Saremo competitivi, possiamo vincere“.

Sulla stessa linea il deputato napoletano Sandro Ruotolo: “Le parole pronunciate dal Presidente Conte consolidano una nuova fase politica che vede Napoli, straordinario laboratorio politico nazionale. Le elezioni comunali sono, in concreto, l’occasione per spostare la storia più in là: costruire dal basso un campo largo politico progressista, ambientalista ed europeista. Proprio a Napoli attraverso un lavoro rigoroso di incontro, confronto, sintesi, si sta dando vita a un ampio schieramento composto dal Centrosinistra, i 5 Stelle e il mondo civico. È una piccola, grande rivoluzione. Storie, sensibilità, vissuti diversi che danno vita a una inedita alleanza politica per meglio interpretare la complessità della società partenopea. È il momento di posare lo sguardo oltre il presente e costruire il futuro di Napoli“.

Un’ulteriore conferma arriva anche dal segretario cittadino del Pd Sarracino che, in sostanza, sostiene che “ciò che è vero a Roma dev’esserlo anche a Napoli”.

Dunque, la strada sembra essere tracciata. E Napoli rappresenta davvero un banco di prova per il futuro del campo progressista. In ogni caso sono diversi i problemi che ancora restano sul tavolo. Chi sarà il nome designato per guidare la coalizione? Fico? Costa? Un nome espressione del Partito Democratico? Una figura della società civile? Ancora presto per dirlo.

L’altra grande ‘incognita’ è Vincenzo De Luca. Il Presidente ha fatto chiaramente intendere che non guarda di buon occhio l’ipotesi di un accordo PD – M5S, e sta attivamente lavorando per riproporre nelle città campane al voto lo stesso schema di coalizione che gli ha consentito di stravincere le elezioni regionali.