- Pubblicità -
Tempo di lettura: 3 minuti

Napoli – Il Cotugno è in piena emergenza. Non sono bastate le stringenti misure di precauzione messe in atto nel centro di eccellenza del Mezzogiorno per quanto riguarda la cura di persone affette da malattie infettive. Sono numerosi, infatti, i medici e gli infermieri positivi. La causa è da ricercare proprio nell’elevato numero di pazienti che vengono ricoverati nel nosocomio. Troppi perché si possa davvero gestire il flusso in maniera sicura, tanto per i pazienti quanto per il personale medico ed infermieristico. Allo stato attuale, garantire percorsi sperati per pazienti positivi o sospetti è impossibile.

Come dichiarato da Rodolfo Conenna, Direttore sanitario dell’Azienda Ospedaliera dei Colli, in un’intervista rilasciata al Fatto Quotidianol’aumento della domanda di letti corre più veloce della disponibilità dei nuovi allestimenti di letti”, rendendo la gestione difficile e la situazione critica.

Si lavora senza una programmazione definita, perché l’emergenza impone di gestire sul momento i nuovi arrivi. Inevitabilmente, tra il personale della struttura serpeggia una comprensibile preoccupazione. “La regione deve fare di più” si sente dire da medici ed infermieri, i quali sono i primi a non sapere quanto ancora riusciranno a reggere l’onda d’urto della pandemia. Non si teorizza necessariamente un nuovo isolamento generalizzato, ma in molti sono convinti che senza chiusure mirate e senza limitare fortemente la circolazione delle persone la situazione potrebbe giungere a breve al punto di non ritorno.

Sempre secondo quanto dichiarato da Conenna, al momento la struttura ha 265 posti letto per i malati covid, di cui 74 posti sono occupati da pazienti ordinari con fabbisogno di ossigeno, 50 posti occupati in sub-intensiva, e 28 in intensiva. E’ già stata manifestata la disponibilità da parte della dirigenza dell’ospedale di aumentare ulteriormente i posti letto, per arrivare nel minor tempo possibile a 300 e, nel caso occorra, anche oltre, ma resta un ostacolo fondamentale: la struttura non può essere convertita totalmente e trasformata in un ospedale Covid. Il motivo è semplice: pur sacrificando riducendo enormemente i pazienti di altri reparti, alcuni posti letto non possono essere sacrificati perché fanno parte di altre tipologie di emergenze. Il Direttore sanitario ha quantificato questi posti in circa 350. Risulta evidente, quindi, che la situazione è assolutamente critica.

Nella giornata di ieri si sono registrati 3103 nuovi casi in Campania, di cui 603 nella sola città di Napoli. Considerando che le istituzioni stanno facendo il possibile per scongiurare un nuovo lockdown che rappresenterebbe il colpo di grazia per l’economia del paese, è verosimile pensare ad un aumento repentino dei casi di positività nelle prossime settimane. La mancanza di posti letto, di medici, anestetisti ed infermieri non può che peggiorare ulteriormente la situazione.

Tramite dichiarazioni del personale medico raccolte dal Corriere del Mezzogiorno, si apprende che asintomatici o paucisintomatici vengono messi in isolamento domiciliare, per lasciare liberi il maggior numero di posti letto, ma è impossibile immaginare come sarà la giornata seguente. Tra il personale ospedaliero, la sensazione è che ogni giorno occorrerebbero almeno venti o trenta posti liberi.

Per ovviare a questo sovraccarico c’è chi pensa addirittura di ricavare posti letto da strutture che ospitano tutt’altro genere di pazienti, come il Cto, il Centro Traumatologico Ospedaliero. L’aver paventato questa ipotesi rende palese la situazione di emergenza della Sanità Campana, oramai sul punto dal collassare.