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Ercolano (Na) – Lo scheletro dell’ultimo fuggiasco ritrovato di recente in una campagna di scavo sull’Antica Spiaggia di Herculaneum aveva una borsa a tracolla contenente diversi tipi di materiali, oggetti di uso comune connessi tra loro, che saranno attentamente studiati in laboratorio per poi essere sottoposti a restauro. E’ quanto emerso oggi in un incontro con la stampa al Parco archeologico di Ercolano alla quale hanno preso parte anche Giovanni Di Blasio, direttore generale Grande Progetto Pompei, archeologi dell’Herculaneum Conservation project, restauratori. Il rinvenimento in posizione supina del fuggiasco, un uomo di circa 40-45 anni, allontanatosi dal gruppo dei circa trecento ercolanesi ritrovati nei fornici, oppure un soldato di Plinio giunto per portare soccorso agli abitanti dell’antica città nell’eruzione del 79 d.C., ha consentito di mettere in campo uno studio transdisciplinare; gli oggetti della vittima, col corpo interessato da numerose fratture e vicini al suo scheletro, consentono ad archeologi, antropologi e restauratori di lavorare in sinergia per giungere ad una corretta lettura e interpretazione della scoperta. Di particolare interesse è una cassettina in legno, una sorta di borsa a tracolla.

Oltre al legno della scatola, gli archeologi hanno rinvenuto anche pezzi di stoffa, tracce di finitura in oro di notevole interesse storico ma di complessa rimozione: per questo motivo, è stato spiegato in un sopralluogo in situ, si procederà con uno stacco del pane di terra sottostante per proseguire in laboratorio al recupero e all’esame della cassettina; quindi, seguirà una fase di indagini di ciò che vi è contenuto e alla pulitura che porterà infine a un intervento di restauro. Sull’Antica Spiaggia, oltre allo scheletro del fuggiasco, sono stati ritrovati reperti in legno quali arbusti, radici di albero ad alto fusto, grandi travi, pannelli appartenenti probabilmente a controsoffitti e coperture degli edifici; materiale su cui stanno lavorando i restauratori del gruppo multidisciplinare per meglio definirlo anche in previsione di nuovi interventi di restauro. ”Durante lo scavo si è visto che vi erano resti di tessuto molto più ampi della zona in cui è ubicata la cassetta. C’era una sacca, dunque” ha spiegato il direttore del Parco archeologico di Ercolano, Francesco Sirano illustrando lo scheletro in situ. ”All’interno di essa vi era la cassetta che contiene sicuramente qualcosa perché lo intravediamo da una sorta di piccola apertura. Vediamo che sono cose di metallo. Sappiamo da altre cassette che spesso vi erano monete, gioielli. Quindi vedremo, dopo aver fatto un micro scavo in laboratorio, cosa effettivamente la cassetta contenesse”. Attualmente nell’Antica Spiaggia è in corso un intervento volto al ricongiungimento dell’antico litorale all’area di Villa dei Papiri, intervento che consentirà ai visitatori di poter passeggiare come un tempo facevano gli antichi abitanti.

L’intervento si concluderà nel 2023 ed è finanziato con fondi del Piano Operativo ‘Cultura e Turismo’ Fsc 2014 – 2020 e seguito nell’attuazione dall’Unità Grande Pompei per conto dell’Autorità di Gestione – Segretariato Generale del Ministero della Cultura. Domenico Camardo, consulente archeologico HCP che ha redatto il progetto di sistemazione dell’area dell’antica spiaggia, con una equipe multidisciplinare di archeologici, architetti, restauratori e ingegneri idraulici: ”E’ stato necessario realizzare un complesso progetto di ingegneria idraulica per creare una raccolta di acque sorgive che saranno smaltite lontano dall’antica spiaggia. In prospettiva il progetto permetterà ai turisti di frequentare la zona dell’antica spiaggia e vedere da vicino fornici e i calchi degli oltre trecento scheletri, attrazioni principali del Parco archeologico”.