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Napoli – Quando è arrivato al pronto soccorso dell’ospedale Loreto Mare aveva la gamba sanguinante. Zoppicava e quasi piangeva dal dolore. Quando ha messo piede in corsia, in piena notte, era sorretto da un familiare. «Volevano rapinarmi», ha detto senza pensarci su due volte. Aveva un colpo di pistola conficcato nella gamba destra ed è stato soccorso in codice rosso. Da una radiografia ci si è accorti che il proiettile era ancora nella gamba e quindi è stata necessaria un’operazione chirurgica d’urgenza. L’ogiva è stata estratta e il paziente medicato e suturato con tre punti. Non ha riportato fratture ma la prognosi è comunque di trenta giorni. Quando è uscito dalla sala operatoria ad aspettarlo c’erano gli agenti del commissariato Vicaria-Mercato che lo hanno medicato, cercando di ricostruire per filo e per segno quello che gli era accaduto.
 
Nicola Dell’Ovo, 25 anni, di corso Garibaldi, ha riferito di essere stato avvicinato da due sconosciuti in sella a uno scooter di grossa cilindrata. Lui erano sul suo di mezzo e volevano rapinarlo. A un suo minimo accenno di reazione uno dei due ha estratto una pistola e ha fatto fuoco senza pensarci due volte. Un solo colpo di pistola alla gamba destra che lo ha lasciato al suolo. Secondo il suo racconto l’aggressione sarebbe avvenuta in corso Protopisani, nel cuore di San Giovanni a Teduccio, zona in questo periodo al centro di una faida tra il clan Mazzarella e il clan Rinaldi. Gli agenti hanno cercato tracce ematiche in quella zona ma non hanno trovato nulla. Pertanto non ritengono del tutto credibile la sua ricostruzione e sono in corso ulteriori accertamenti. Certamente non è la prima volta che qualcuno viene ferito a colpi di pistola per una rapina ma il racconto di Dell’Ovo non ha convinto gli agenti di polizia che ritengono invece che l’aggressione sia avvenuta per un altro motivo e soprattutto in un altro posto.