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Un falso dossier per poter screditare uno stimato prete di Monte di Dio a Napoli, don Mario D’Orlando, che fu accusato di aver organizzato e partecipato a festini omosessuali. Una storia tremenda che si abbatté su di lui con forma tanto che subì anche una perquisizione. Ebbene non solo l’inchiesta su di lui è stata archiviata ma ieri è stato rinviato a giudizio un altro prete, don Alessandro Grimaldi, mentre ha scelto il rito abbreviato un diacono, che è anche carabiniere, Ciro Muti, accusato di accesso abusivo ai sistemi informativi. Quando scoppiò lo scandalo oltre un anno fa la Curia fu costretta a sospenderlo, la Procura della Repubblica aprì un’indagine con l’ipotesi di favoreggiamento della prostituzione ma pure per verificare se nel giro di presunti incontri denunciati vi fossero minorenni. Sul sacerdote si addensarono ombre pesantissime. 

Nei mesi scorsi la svolta: non c’era alcun comportamento penalmente rilevante; l’inchiesta in Procura è stata archiviata su richiesta dello stesso pm e così pure la delicata istruttoria del tribunale ecclesiastico. Don Mario ieri, assistito dall’avvocato Raffaele Chiummariello, si è costituto parte civile. Per i due imputati sono gravissime le accuse e vanno dalla calunnia, all’accesso abusivo ai sistemi informatici, fino alle rivelazioni di segreti d’ufficio. Il pm ipotizza che siano stati loro a costruire false accuse a carico di don D’Orlando.