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Napoli – Nella riunione presieduta da Maria Caniglia approfondimento sulle strutture che ospitano i senza fissa dimora e sul piano di emergenza varato in vista dell’arrivo delle temperature rigide invernali. Sono intervenute Silvia Carpentieri del servizio Inclusione sociale e contrasto alle nuove povertà, Luigi del Prato responsabile del Centro di prima accoglienza di via de Blasiis e Danilo Tuccillo della cooperativa La Locomotiva responsabile del centro  S. Antonio La Palma.

Sarà ufficialmente presentato a giorni dall’assessorato al Welfare il piano straordinario di assistenza per i senza fissa dimora definito in vista dell’arrivo dell’inverno. Anticipazioni oggi in commissione Welfare con la partecipazione del servizio competente e dei responsabili di due delle tre strutture che accolgono in città le persone in difficoltà, il centro di prima accoglienza del Comune di via De Blasiis e la struttura convenzionata di S. Antonio La Palma gestita dalla cooperativa La Locomotiva.

Come ogni anno saranno potenziati i servizi di accoglienza e l’assistenza in strada a cura delle Unità mobili di strada e resteranno aperte anche di notte la stazione Museo della linea 1 della metropolitana e un’altra stazione ancora da definire, probabilmente Municipio o Università. Funziona tutto l’anno, invece, per l’intera giornata, il numero telefonico di emergenza 0815627027, mentre è stato attivato proprio in questi giorni quello per le segnalazioni via mail [email protected]. Resta il dato, ha spiegato Silvia Carpentieri del servizio Inclusione sociale e contrasto alle nuove povertà, dell’insufficienza della disponibilità di posti per la prima accoglienza, tecnicamente indicata come accoglienza a bassa soglia, rispetto ai numeri delle persone che vivono in strada. Una difficoltà dovuta alla mancanza di risposta, ad eccezione delle strutture attive, al bando del Comune per due milioni di euro in due anni. Così sono circa 300, in totale, quelli nelle tre strutture presenti sul territorio, una comunale e due convenzionate, e circa 1600 le persone attualmente censite come senza fissa dimora in città, un dato sicuramente sottostimato che non comprende quanti non fanno richiesta di accesso ai servizi offerti. Un dato destinato ancora a crescere nei prossimi mesi, quando, secondo stime fornite dalla Prefettura di Napoli, circa 4 mila persone migranti usciranno dai centri dove sono attualmente accolte.

Centodieci sono i posti offerti dal centro di prima accoglienza di via De Blasiis, l’ex dormitorio pubblico guidato da Luigi del Prato, con 77 posti a disposizione degli uomini, 15 per le donne e 19 riservati all’emergenza freddo. Ogni persona che viene accolta, ogni giorno a partire dalle 14.30 e fino alle 8.30 del giorno dopo, può restare nella struttura e fruire dei pasti e del posto letto fino ad un massimo di 14 giorni. Stanze a tre o quattro letti accolgono chi chiede di entrare, purché sia fornito di documento d’identità o, per gli stranieri, di permesso di soggiorno e documenti.

Cento i posti letto, invece, per il centro di S. Antonio La Palma gestito dalla cooperativa La Locomotiva, ai quali si aggiungono quattro posti riservati all’emergenza. Tutta la disponibilità si articola in quattro moduli da 25 stanze, ognuna con 3 o 4 posti letto, 77 a disposizione degli uomini e 23 delle donne.  Un’articolazione non rigida, ha spiegato Tuccillo, che consente, anche per la tipologia di struttura, di organizzare diversamente l’offerta in base alle necessità, anche tendendo conto delle richieste provenienti dalle altre due strutture cittadine con le quali si lavora in costante coordinamento. In un’altra struttura, che ha sede a Fuorigrotta in un bene confiscato alla criminalità organizzata, si lavora invece all’accoglienza di secondo livello, un segmento che si è scelto di curare alla luce delle nuove tipologie di bisogno e che anche il Comune prevede di far crescere nel corso dei prossimi anni con cinquanta nuovi posti per quanti partecipano a progetti di reinserimento lavorativo e sociale. Non sono più, infatti, anziani soli quanti si rivolgono ai centri, ma giovani, sia uomini che donne, spesso con problemi di tossicodipendenza, disagio psichico o provenienza da situazioni di violenze familiari.

I consiglieri intervenuti hanno posto diverse domande in riferimento alla tipologia di assistenza offerta e di disagio registrato, esprimendo diverse osservazioni. Quaglietta (Partito Democratico) ha chiesto se venga considerata una forma diversa di assistenza alla luce della constatazione dell’insufficienza di quella offerta. In particolare, perché non si pensa di utilizzare strutture comunali mettendo poi a bando la sola fornitura di servizi. Bismuto (Dema) sui passi che si intende compiere con il Governo in vista dell’aumento previsto dei senza fissa dimora tra i migranti, sulla necessità di coinvolgere l’Asl e quindi la Regione per la presa in carico dei senza fissa dimora con disagio psichico, sulla necessità di affrontare adeguatamente il tema dell’assistenza alle persone anziane, con particolare riferimento alla struttura dei Cristallini, come si risponde all’assistenza delle persone LGBT e se si pensa di utilizzare i beni confiscati per risolvere l’emergenza, e la rimodulazione dei fondi REI per le finalità di assistenza.

Matano (Movimento 5 Stelle) ha chiesto che siano definite in dettaglio le tipologie di bisogno per meglio elaborare le soluzioni di intervento e ripreso la questione della struttura dei Cristallini, destinata all’accoglienza e assistenza delle persone anziane e chiusa da anni senza che se ne prospetti la riapertura per tale destinazione.

La presidente Caniglia ha invece proposto di attivare un tavolo di coordinamento degli interventi di prima assistenza in strada realizzati direttamente da singoli e associazioni, come la distribuzione di pasti, per evitare inutili sovrapposizioni e sprechi e per consentire di aumentare la risposta ai bisogni soprattutto nei mesi invernali.