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È gettonevirus alla municipalità di Soccavo-Pianura. Almeno stando a quanto denuncia il presidente, Lorenzo Giannalavigna. “Provo vergogna per i consiglieri municipali. E’ chiaro che loro intendono l’impegno politico solo come l’occasione per trarre un beneficio personale. Non è un caso che proprio ora che non percepiscono più il gettone di presenza non potendosi riunire nelle commissioni in cui quotidianamente si rintanano, hanno avuto l’ardire di presentare una mozione di sfiducia del tutto pretestuosa”.

Il presidente del parlamentino non ha dubbi che lo facciano per il gettone “altrimenti – dice – perché non lo hanno fatto prima visto che le motivazioni addotte a sostegno del loro atto, oggi del tutto fuori contesto, valevano pure per il passato?”. Ricapitoliamo. Come riportato nei giorni scorsi da Anteprima 24, undici consiglieri d’opposizione erano alla ricerca dell’ultima firma per presentare la mozione di sfiducia (ne occorrono 12).

Con tanto di appello sui social del consigliere municipale di Fdi, Pasquale Strazzullo  per trovare il consigliere mancante. A firmare infine il consigliere Fabio Tirelli, così ora la mozione dovrà essere discussa entro un mese. “Purtroppo questi poveri consiglieri municipali hanno dato dimostrazione di profondo disvalore pensando unicamente alla loro posizione egoistica. D’altronde parliamo di soggetti che in quasi quattro anni di attività nessun reale contributo migliorativo hanno portato alla municipalità e alla nostra collettività. Molti di loro non sono neanche riusciti a capire quale sia il senso del loro ruolo” attacca il presidente.

“Ma come è possibile che in un momento così difficile per l’intero paese questi personaggi sono così irresponsabili da anteporre la loro patologica brama di protagonismo alla tragicità degli eventi?” tuona ancora. La decisione come scrivono i consiglieri nella mozione è stata presa per la “gestione fallimentare in questi anni” e perché Giannalavigna ha interrotto le commissioni municipali “prendendo poi di fatto tutte le scelte in piena autonomia, senza informare i consiglieri”. Con la nota pg 2020/237205 del 20 marzo a firma del presidente e del direttore della nona municipalità, Giovanni Spagnuolo sono state infatti sospese le commissioni per evitare i contatti sociali e la presenza fisica “dovendosi considerare – come si legge nel documento – assolutamente prevalente l’interesse pubblico di salvaguardare la sanità collettiva”. 

Nella stessa nota però “si raccomanda i consiglieri di continuare la loro attività fornendo il proprio contributo istituzionale, soprattutto per ogni problematica connessa all’emergenza Coronavirus”. Ma secondo i 12 consiglieri (oltre Strazzullo e Tirelli, Giovanni Marino, Mario Paudice, Agostino Romano, Angelo De Falco, Giorgio Longobardi, Mario Stoccuto, Lidia Vecchione, Rosa Caianiello, Elio Izzi, Luigi Zecconi) questo confronto non c’è stato affatto. “In questo tempo – risponde Giannalavigna –  non vale neanche la pena ribattere passando in rassegna tutte le cose realizzate in questi anni per la municipalità. La sofferenza e il disagio che stiamo vivendo meritano il rispetto assoluto e non possono passare in secondo piano rispetto a questioni di terz’ordine. Francamente provo un sincero moto di vergogna al posto loro”. Scatenato coi consiglieri d’opposizione, Giannalavigna chiede scusa ai cittadini che “in un momento di così forte preoccupazione per la salute pubblica sono costretti ad assistere ad un teatrino così gretto e squallido. Mi auguro che si rendano conto della triste verità e che comprendano la necessità di farsi rappresentare per il futuro da persone più degne”. 

Per ora dovrà essere calendarizzata la discussione della mozione di sfiducia in Aula, poi per mandare a casa il presidente occorreranno 16 firme.