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NAPOLI – La scorsa settimana, Gigi D’Alessio è stato nominato dal Comune “ambasciatore della musica napoletana” nel mondo. Ma questa mossa dell’amministrazione Manfredi non convince tutti: al contrario, sta scatenando delle polemiche sulle quali peserà anche la posizione espressa oggi sul Corriere del Mezzogiorno da Pasquale Scialò.
 
Il musicologo boccia l’iniziativa ravvisando il pericolo di un boomerang sia per l’istituzione che l’ha promossa che per lo stesso artista. Per Scialò, che da anni si batte per il riconoscimento Unesco della canzone napoletana come bene immateriale dell’Umanità, sono altre le strade da intraprendere per valorizzare un’arte che storicamente il mondo riconosce alla città. Tant’è che ricorda un altro grande musicologo napoletano, Paolo Isotta, della sua stessa idea, tanto da citarlo: “Credevo, dunque, che la canzone napoletana fosse stata portata nel mondo da Caruso, Gigli, Schipa, Del Monaco e Pasquariello; apprendo che l’ha portata questo D’Alessio”, scriveva nel 2018 il suo compianto collega.
 
Ma tant’è, nonostante Isotta e Scialò, Palazzo San Giacomo dimostra di crederci.
 
Tramite Ferdinando Tozzi, delegato del sindaco per l’industria dell’audiovisivo e della musica, se la scorsa settimana ha presentato i concerti al Maradona dei Coldplay, ora, assieme alla nomina di D’Alessio, ha annunciato nuove rassegne al fine di rendere Napoli appetibile dal punto di vista turistico tutto l’anno.
 
Dal 13 ottobre, 240 musicisti saranno protagonisti di 124 concerti in 33 siti diversi grazie alle rassegne Piano City Napoli 2022, Welcome to Napoli e Villa Di Donato. E, tra i luoghi in cui si svolgeranno i concerti, anche alcuni che sono simbolo della città che l’amministrazione Manfredi vuole rilanciare come il molo San Vincenzo e la Galleria Umberto I. Qui, dopo anni di incuria, il 13 ottobre, ci sarà il concerto inaugurale di Piano City. E forse, il fine ultimo giustifica anche una nomina controversa.