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Allo ‘sceriffo’ De Luca hanno chiesto più sicurezza, e lui, spiegano, “si è impegnato per la videosorveglianza, quando verranno sbloccati i fondi coesione e sviluppo”. C’è un allarme criminalità nella fascia costiera di Giugliano, con circa 60-70 furti al giorno, tra abitazioni e colpi in auto. E oggi un centinaio di cittadini ha protestato, durante l’inaugurazione del parco archeologico dell’antica Liternum. In piazza c’erano le famiglie, genitori e ragazzini, con i loro cartelli. Hanno incontrato il governatore e il sindaco Nicola Pirozzi.

“Le politiche per la sicurezza – ha ricordato De Luca – non fanno capo alla Regione Campania, ma al ministero dell’Interno che, quindi, va richiamato alla sua responsabilità”. La Regione, oltre alle telecamere, promette di sollecitare la convocazione di un comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza in Prefettura. Ma intanto, regna la paura nella fascia costiera. Una ‘terra di nessuno” da 60.000 abitanti, quasi un corpo staccato dal resto di Giugliano. “C’è un malcontento diventato disperazione” dice Sabatino Comito, uno dei portavoce del comitato locale. I residenti però non sono certo rassegnati. Da queste parti c’è una lunga tradizione civica, nata nelle lotte contro la Terra dei fuochi. Sono tosti e organizzati, sanno come muoversi in coordinamento. Hanno aperto un canale WhatsApp, dove sono presenti le forze dell’ordine. È un gruppo per le segnalazioni e il soccorso. Una volta, correndo in strada, sono riusciti pure a bloccare una banda di ladri. Topi d’appartamento beccati con la refurtiva: un martelletto pneumatico, un taglia erbe e uno stereo. Li hanno consegnati alle polizia, uno di loro aveva l’obbligo di firma. “Purtroppo – sottolinea Comito – le ultime leggi rendono difficile trattenerli, se non sono presi in flagranza”.

Da questi parti raccontano di un assedio quotidiano. Ti mostrano anche i video dei criminali in azione, estrapolati dalle videocamere private. La zona è permeabile per conformazione. Parliamo di villette familiari a Licola, Varcaturo e Lago Patria. Località isolate, lontane dal centro abitato. “Ti chiudono dentro e ti svaligiano” denunciano gli abitanti. “E qui – riferiscono – la videosorveglianza è praticamente nulla”. Ma il vero tasto dolente è la presenza di forze dell’ordine. “Ci sono due stazioni dei carabinieri, ma – evidenziano – completamente sottodimensionate nel personale. E quella di Licola è molto distante, rispetto all’area nevralgica”. Il commissariato di Polizia a Giugliano, invece, “dista 15 chilometri”. Sono queste particolari condizioni, insomma, a rendere la fascia costiera preda dei malviventi. “Si muovono come i gatti, a gruppi di 4-5” affermano i residenti. Ci sono filmati chiari. In alcuni casi, i ladri scavalcano indisturbati i muri di cinta. E c’è preoccupazione anche al quartier generale della Nato. Vivono qui tanti dipendenti della base del Lago Patria. “Abbiamo chiesto anche ai vertici della Nato di farsi carico del problema – aggiunge il portavoce Comito – Loro avevano  già inserito questa zona nella black list”. In pratica, l’Alleanza Atlantica avverte i dipendenti. Se pensano di prenderci casa, l’area è considerata a rischio. Non solo per i roghi di rifiuti, ma anche per i furti. Per questo, diversi cittadini americani manifestavano stamane. E le proteste sono solo all’inizio. Il 19 maggio è in programma un’altra manifestazione. Un corteo dalla chiesa Lago Patria agli scavi. Sperando, stavolta, nella risposta concreta delle istituzioni.