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Napoli –  Che Gomorra rappresenti un capolavoro cinematografico a livello mondiale è diventata cosa risaputa. Apprezzamento in tutto il mondo per la qualità della serie ed anche per il racconto avvincente che è segno, purtroppo, di uno spaccato di realtà autentico. Ma se è vera l’unanimità su questo aspetto, Gomorra divide ancora.

Violenza e spietatezza rappresentate c’è proprio chi non le tollera. E non è solo questione di telecomando: cambio canale ed il gioco è fatto. A spaccarsi sono le Municipalità del Comune di Napoli, divise tra chi vuole consentire le riprese e chi no. Ed ecco che il dibattito si fa acceso ed animato. Soprattutto quando le spaccature sono interne alla Municipalità col presidente del Parlamentino che non reputa le riprese un danno alla immagine della città ed i consiglieri che, invece, le vorrebbero lontane da Napoli.

Così come accaduto nella Quarta Municipalità del Comune di Napoli: la commissione politiche Sociali della quarta Municipalità, presieduta dal consigliere Mario Maggio, ha approvato un documento a maggioranza, con la richiesta diretta all’ufficio Cinema del Comune di Napoli di “rifiutare le autorizzazioni alle riprese di scene per la strade della città e in particolare sulle vie della nostra circoscrizione per tutte le produzioni che hanno come tema la camorra e la criminalità organizzata, vista la recrudescenza di attività criminali concomitanti con la visione della serie Gomorra”.

Il documento porta la firma di Maggio e del vicepresidente del gruppo dei Riformisti, Antonio Napolitano. Lo stesso Pietro Contemi del Gruppo misto e membro della commissione politiche Sociali chiarisce: «Parliamo di una fiction che non fa mai vedere la presenza dello Stato. Andrebbe data un’immagine diversa di Napoli”.

Atto che però non è piaciuto e riconosciuto da Giampiero Perrella, presidente della Municipalità San Lorenzo-Vicaria-Poggioreale-Zona industriale: “Si tratta di un’iniziativa autonoma di alcuni consiglieri, fermo restando che Gomorra non è il mio genere e credo sia diseducativo. Da qui ad inibire le riprese di una fiction ce ne passa”. Sulla questione anche gli altri presidenti che la pensano come Perrella: è impensabile vietare le riprese di una serie televisiva. Parla, tra gli altri, il Presidente della Prima Municipalità Francesco de Giovanni: “Gli esempi negativi purtroppo questi ragazzini ce li hanno sotto casa. Bisogna partire da lì. Dire che è colpa di Gomorra è paradossale. Prima di Gomorra non c’erano le baby gang?”.

E poi anche Francesco Chirico della Municipalità II che spiega: “Alcuni ragazzini, già a rischio, che magari non hanno punti di riferimento possono mitizzare il crimine, non vi è dubbio. Però non è pensabile vietare le riprese di una serie tv. Siamo in democrazia”. Idem per Ivo Poggiani della Municipalità III “più che censurare una fiction bisogna creare percorsi di prevenzione“.