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“Se temo una frizione politica tra De Laurentiis, il Napoli e la Figc? La Federazione al momento è solamente uno spettatore privilegiato, che resta alla finestra per vedere cosa succede tra il Calcio Napoli e Luciano Spalletti. Piuttosto, bisogna chiedersi se sarà credibile al pubblico lo scenario di uno Spalletti ct della Nazionale, che dirama le prime convocazioni del proprio ciclo, mentre è in corso un procedimento giudiziario in corso con il Calcio Napoli. Questo è il tema più importante da dover affrontare”. Lo ha ribadito Mattia Grassani, legale del Napoli in diretta a Radio Punto Nuovo, nel corso di Punto Nuovo Sport Show . “Chi allena la Nazionale non deve avere strascichi legali o contenziosi in essere con nessun club, ma deve avere un rapporto paritario con tutti. Altrimenti si aprirebbero delle strumentalizzazioni che non farebbero bene alla Nazionale, in un momento così decisivo”, aggiunge Grassani.

“Spalletti merita per risultati e professionalità la panchina della Nazionale, è la figura più degna e adeguata in questo momento. Non si può, però, sottoscrivere un verbale di conciliazione il 18 luglio 2023 e dopo neanche 30 giorni rimettere tutto in discussione. È proprio quell’accordo firmato e condiviso di tutti che ha permesso Spalletti di essere libero, quindi deve essere riconosciuto in toto e non in parte. Dopo quasi una settimana di rumors, Spalletti non ha ancora telefonato e chiesto un confronto con De Laurentiis o con il Calcio Napoli. Né lui e né i suoi legali. E questo deve far pensare. Il rispetto delle regole è fondamentale, alla base di qualsiasi soggetto”, dichiara Grassani, legale della SSC Napoli. “Escludo categoricamente che De Laurentiis chieda il rispetto di questa clausola solo per il gusto di trattenere Spalletti e per imporre il proprio diktat. De Laurentiis e il Calcio Napoli avrebbero voluto proseguire il proprio rapporto con l’allenatore che ha riportato lo Scudetto. Spalletti ha voluto interromperlo in qualsiasi modo, quindi trattenerlo è stato impossibile. De Laurentiis si è soltanto mosso per tutelare la rispettabilità del Calcio Napoli. I 3 milioni di euro non spostano nulla, ribadiamo. I contratti vanno rispettati anche quando qualcuno vuole infrangerli e in tal caso c’è bisogno di una tutela come la clausola”, aggiunge Grassani.